Ci abbiamo creduto tutti, stretti in un abbraccio spirituale al nostro campione, che si è giocato la vittoria fino all’ultimo giro sotto la pioggia torrenziale di Misano. Non è la prima volta che il ternano lotta per la prima piazza (è la terza volta in carriera che si piazza 2° al traguardo) ma questa volta il successo gli è sfuggito proprio negli ultimi chilometri.
In condizioni proibitive, la prestazione del campione di Terni è stata davvero inossidabile: alla partenza – scattava dalla 8° casella – ha perso un paio di posizioni, ma in pochi giri è riuscito subito a rimontare. Da 10° a 4° in un batter d’occhio, e con diverse azioni davvero clamorose (imbarazzante il sorpasso a Viñales, 4° alla bandiera a scacchi, con Danilo a sfruttare l’incrocio di traiettorie nella prima chicane). Da vero squalo Petrux ha continuato azzannando prima Dovizioso, poi Marquez, fino alla seconda posizione. Da lì sarebbe stato difficile riprendere un Jorge Lorenzo ritrovato – una novità, visto lo scarso feeling con la Ducati e con l’acqua –, andato in testa con quasi 3 secondi di margine. Per questo quando lo spagnolo è caduto sembrava davvero essere la giornata giusta: il campione del team Pramac è andato in testa, contenendo per più di 20 giri la pressione di Dovizioso (3° al traguardo e staccato di oltre 11 secondi) e di Marquez. Ecco, il folletto di Cervera, che tra le mani aveva una Honda dal potenziale imbarazzante – nel warm up, sempre sul bagnato, aveva rifilato oltre un secondo a Danilo – e che tutti sapevano ci avrebbe provato nel finale.
Più volte lo spagnolo ha perso il controllo della moto, ma ad ogni errore è seguito un rapido ricongiungimento. Gli ultimi giri, così, sono diventati un testa a testa, con Petrucci a chiudere le traiettorie interne per evitare il sorpasso. Solo all’ultimo giro ha ceduto, incassando poi dal rivale oltre un secondo di distacco – segno che il margine la Honda lo aveva eccome. E Danilo se ne era accorto: «Al momento provo emozioni contrastanti» ha ammesso nel parco chiuso «perché nonostante il podio ho sognato di vincere la gara più difficile della stagione. Sapevo che Marquez era dietro che mi studiava ma ero anche sicuro che se l’avessi lasciato passare sarebbe andato via. All’ultimo giro ho provato a ripassarlo ma mi si è chiuso per un attimo l’anteriore e ho preferito tenere il secondo posto. Non ho rimpianti» ha concluso.
Con la quarta vittoria stagionale Marquez torna in testa al campionato, a pari punti con Dovizioso e con 16 lunghezze di margine su Viñales. Settimo Petrucci, che sorpassa Lorenzo e Crutchlow nella classifica generale, e mette nel mirino Johann Zarco, appena 15 punti più avanti.
(Giulio Sacco)