Raggiunge un’altra top ten Danilo Petrucci, che concretizza un ottimo 8° posto nel Gp del Mugello. Davanti al suo pubblico – e visibilmente emozionato – il pilota ternano si dimostra ancora una volta granitico finendo tra i primi 10 in un Gp particolarmente difficile.
Ancora una volta i ritiri hanno aiutato il 25enne, che però ha comunque espresso un’eccellente prestazione, precedendo di oltre 4 secondi la più quotata Suzuki di Aleix Espargaro al termine di una bagarre. Il compagno di Petrux in Ducati Pramac, Redding, si è ritirato mentre gli era davanti – è vero – ma i numeri parlano chiaro: in un modo o nell’altro Danilo è sempre davanti (in qualifica, gara e classifica generale).
Nelle prime posizioni danno spettacolo Jorge Lorenzo (1°) e Marc Marquez (2°), che nei giri finali innescano un duello da tachicardia che premia lo yamahista per appena 19 millesimi. All’ultima curva sembrava ormai fatta per il 23enne ma al fotofinish Lorenzo ha sfruttato la scia per riportarsi davanti. Un epilogo spettacolare per un Gp orfano del suo protagonista più atteso, Valentino Rossi, tradito dal motore della sua Yamaha mentre era in lotta per la vittoria. Il Dottore sembrava più veloce dei rivali e quando dalla sua moto è uscita la famigerata fumata bianca era 2° e rampava sul compagno. Mastica amaro anche Andrea Iannone, 3° su Ducati ma che ha buttato una possibile vittoria con una partenza che lo ha relegato nelle posizioni arretrate del gruppo: dopo aver perso diverso tempo nella rimonta l’italiano ha passato l’altra Ducati di Dovizioso (5° alla bandiera a scacchi) e ha vinto la lotta per il podio con un Pedrosa (4°) più brillante del solito. E in tutto ciò ha segnato tempi più competitivi della coppia di testa e preso il giro record della gara all’ultimo passaggio utile. –
Dopo 6 Gp la classifica vede in testa Lorenzo, con 10 punti di vantaggio su Marquez e 37 su Rossi. I due zeri pesano sul cammino del Dottore, che può consolarsi semplicemente guardando alla ritrovata competitività: la sfortuna passa, il talento resta…
(Giulio Sacco)