Continua l’incredibile stato di forma della Ducati e di Danilo Petrucci, che anche nel Gran Premio di casa, al Mugello, si presenta come uno dei principali protagonisti. Se a Le Mans si era qualificato in prima fila, conquistando poi il podio in gara, oggi il ternano si è dovuto “accontentare” della 5° posizione, ma dopo una strenua lotta per la pole e forte di un passo gara incoraggiante.
La qualifica si annunciava promettente già prima di cominciare, dato che Petrux ha conquistato l’accesso diretto in Q2, escludendo – tra gli altri – piloti come Maverick Viñales (3° alla fine), Dani Pedrosa e il compagno di box Jack Miller (11° alla bandiera a scacchi). La caccia alla pole poi è stata emozionante, con una serie di giri da record (stracciato il precedente primato del circuito) da parte di Marquez, Iannone, Lorenzo e il nostro Petrucci, che è stato l’ultimo a mettere a rischio la prima posizione di Valentino Rossi: nel finale il pilota di Terni ha fatto segnare un crono migliore del Dottore nei primi due settori, perdendo la pole solo nella seconda metà della pista. Danilo comunque può essere soddisfatto della seconda fila, considerando il distacco esiguo da Rossi (appena due decimi) e i piloti che ha preceduto (Marquez 6°, Dovizioso 7°, Crutchlow 8° e Zarco 9°). Oltretutto, l’unica Ducati davanti a lui è quella di Jorge Lorenzo (2°), che però in gara tende sempre a spegnersi nei giri finali. Tradotto: un podio è di certo possibile. Queste le dichiarazioni di Petrux, che domani correrà con una livrea speciale, disegnata dal centro studi Lamborghini: «La prima fila forse era possibile ma sono comunque contento perché il nostro target era la prima o la seconda fila. Domani non sarà facile anche perché la concorrenza è molto agguerrita, ma stiamo comunque facendo un grande lavoro e sono sicuro che possiamo giocarcela».
Sul circuito italiano i tifosi possono festeggiare anche l’idolo di casa, Valentino Rossi, che è tornato in pole dopo quasi due anni – l’ultima risale a Motegi 2016 – di fronte al mare di bandierine gialle, con stampato il suo 46: uno spettacolo da pelle d’oca, che da solo varrebbe il prezzo del biglietto. La prestazione del Dottore è ancora più importante perché “tampona” (per il momento) una situazione critica per la sua Yamaha, davvero in crisi nelle ultime uscite. Questa volta, comunque, i giapponesi sembrano aver ritrovato la strada giusta, come conferma anche la terza posizione di Viñales.
Detto dell’ottimo 4° posto di Andrea Iannone – che ha cominciato a ingranare proprio quando, probabilmente, la Suzuki ha già deciso di sostituirlo –, per domani la gara non è affatto scontata. Le Ducati (prima fra tutte quella di Dovizioso) sembrano avere un buon potenziale, così come il campione del mondo Marc Marquez, che corre più sereno visto l’ampio vantaggio sui rivali in classifica generale (36 punti su Viñales, 39 su Rossi, addirittura 50 su Dovi). Bastano i tempi a preannunciare bagarre: 7 piloti in appena 2 decimi, oggi, sono un ghiotto invito per gli appassionati a non perdere il Gp a partire dalle 14:00.
(Giulio Sacco)