È tornato il grande Petrux. Quello delle imprese da cardiopalmo, quello che ci ha deliziato sull’asciutto e sul bagnato, sorprendendo – spesso e volentieri – i compagni di marca. Così, a risollevare le sorti dello sport ternano dopo le delusioni calcistiche ci ha pensato il nostro centauro, con una straordinaria prima fila nel Gran Premio di Le Mans.
Il weekend lo lasciava presagire, se è vero che già dal venerdì Danilo aveva dimostrato un passo davvero di tutto rispetto. Solo una caduta nel finale delle prove libere, quando aveva montato la gomma più morbida per fare il giro veloce, gli aveva impedito di accedere direttamente alla Q2 (seconda sessione di qualifiche, in cui i migliori 12 si sfidano per la pole position). Il ternano comunque non ha perso la calma e in Q1 ha fatto segnare il miglior tempo, distanziando in scioltezza piloti del calibro di Dani Pedrosa, Cal Crutchlow (finito in infermeria a causa di una caduta) e Alex Rins. In Q2 poi Petrucci ha migliorato ancora di quasi mezzo secondo, piazzandosi 3°, alle spalle unicamente del beniamino di casa Johann Zarco (1°) e del campione del mondo Marc Marquez (2°).
Oltre alla soddisfazione per la prestazione – che lascia sperare anche in un possibile podio per domani – la prima fila è un chiaro segnale alla Ducati, che ha da poco rinnovato il contratto ad Andrea Dovizioso (oggi 5°) e che dovrà scegliere chi affiancargli al posto di Jorge Lorenzo (6°), probabilmente in partenza dopo un calvario durato due stagioni. In questo senso, distanziare l’altro pilota Pramac (Miller, finito 7°) ed essere la prima delle Desmosedici è un’importante dimostrazione di forza, che potrebbe valere a Petrux il futuro nel team ufficiale. Ora l’importante sarà concretizzare questa opportunità in gara. Lo sa anche lui, che ha mostrato ottimismo nelle dichiarazioni: «Sono contento, ho fatto un bel giro con gomme usatissime, poi ho montato quelle nuove ed ho fatto più fatica. Nel pomeriggio ho detto “adesso mi metto davanti e faccio quello che posso”. Non è facile fare la prima fila, ma sono contento, ci voleva, e ci vuole una bella gara domani, ho imparato che non bisogna mollare mai» ha detto il ternano ai microfoni della stampa.
Detto della quarta piazza dell’ottimo Andrea Iannone – ormai ritrovato da qualche Gp – preoccupa ancora il rendimento delle Yamaha ufficiali: in una pista sulla carta favorevole, Viñales non è andato oltre l’8° posto, Valentino Rossi il 9°. Domani il via del Gp alle 14:00, con una Ducati in palla e che potrebbe puntare (nella più rosea delle previsioni) anche ad una tripletta, con Petrux , Dovizioso e Lorenzo sul podio. Un risultato che servirebbe terribilmente all’italiano per rimontare i 24 punti di distacco in classifica generale da Marquez dopo lo strike di Jerez.
(Giulio Sacco)