Cambiare tutto affinché nulla cambi. Questo il vero risultato di tutte le novità – gomme e elettronica – della MotoGp 2016. L’attesa – e anche la preoccupazione, per qualche protagonista – era tanta, ma alla fine a Losail (Qatar) si riparte ancora nel segno dei soliti volti.
Prima posizione per Jorge Lorenzo, capace di mettere a punto una Yamaha perfetta, che gli ha consentito di mantenere un ritmo insostenibile per tutti gli altri. Dietro di lui la Ducati di Andrea Dovizioso, che bissa il 2° posto dello scorso anno. Se però nel 2015 a prevalere era stata la delusione per il duello per la vittoria perso con Valentino Rossi, questa volta l’italiano ha potuto godere per la bagarre vinta con Marquez (3°) all’ultimo giro. Più in difficoltà Rossi, 4° per tutta la durata della gara. I numeri raccontano di un Dottore vicino ai due là davanti (1 solo decimo di ritardo su Marquez, che si è giocato la volata con Dovi), ma la realtà è che non è mai riuscito a sferrare un attacco ai rivali. Ed è lui stesso ad ammetterlo: ha dichiarato onestamente il nove volte iridato. Cade invece Andrea Iannone mentre lottava per la vittoria con il compagno della Ducati: una scivolata innocua per lui, che fa male più al morale che al fisico. Detto del 5° posto di Pedrosa, delude il giovane Maverick Vinales (6°), che dopo qualifiche da protagonista sbaglia la partenza e non tiene il passo dei primi.
Brutte notizie per il nostro Danilo Petrucci, che lunedì si sottoporrà a Modena ad una nuova operazione alla mano destra infortunata. A forte rischio la partecipazione al prossimo Gp d’Argentina, tra solo 2 settimane (3 Aprile): il rientro prematuro in Qatar ha provocato lo spostamento del metacarpo, e vista la brutta esperienza non è escluso il forfait anche per il Gp degli Stati Uniti (10 Aprile).
(Giulio Sacco)