Un po’ di sospetto lo sta creando la nuova società che vorrebbe insediarsi a Nera Montoro: è la Nar.Ti, una srl, dedita al trattamento di fanghi per il recupero di biossido di titanio, destinato all’industria del vetro e della ceramica. Intanto la Nar.Ti ha già chiesto l’autorizzazione alla Regione proprio per insediarsi nella nuova zona industriale, a ridosso di quella che era la Terni Chimica. Una fabbrica analoga, va verificato se è la stessa o meno, funzionava a Trestina, frazione di Città di Castello, dove la pressione dei cittadini è stata molto forte e alla fine l’azienda ha preferito andarsene.
A rendere di dominio pubblico la vicenda è stato Luca Tramini, consigliere comunale di Narni, che ricorda la battaglia condotta a Trestina dal Comitato salute e ambiente e dal Wwf. La Nar.Ti. – aggiunge Tramini – è azienda insalubre di Prima Classe, come certificato dall’Istituto Superiore di Sanità. Tra l’altro non si conosce al momento quanto sia l’impatto occupazionale che non è una cosa secondaria per una industria con potenzialità del genere.
Il consigliere ha già presentato una interrogazione per informare l’opinione pubblica non aspettando nemmeno la presentazione della progettazione per capire se l’azienda possa essere davvero pericolosa per la salute pubblica.
“La Regione Umbria – sostiene ancora Tramini – non ha ancora rilasciato alcuna autorizzazione, per questo motivo i cittadini, i comitati ed il Comune devono avanzare con forza le loro perplessità.”
A dire la verità nel comparto della ex Terni Chimica non esistono alcune aziende insalubri, tranne una piccolissima, per il semplice fatto che non ne esistono di nessun tipo, né ecologiche e nemmeno inquinanti, nonostante l’area si presti, eccome, ad una reindustrializzazione importante. Ora la Nar.Ti. Chissà…