Un errore è previsto da parte di chi lavora. E’ la perseveranza che ha fatto sobbalzare i famigliari di Francesco Sorus, morto qualche giorno fa, e che doveva essere sepolto a terra.
E’ accaduto a Narni proprio ieri: i responsabili delle pompe funebri hanno immediatamente contestato alla cooperativa che gestisce i servizi cimiteriali, la Gea, la scarsa larghezza della buca e la poca profondità. Ma quelli della cooperativa non hanno inteso ragioni ed hanno comunque iniziato a calare la bara. Che però, in pieno rispetto della fisica, non c’è entrata. Discussioni su discussioni con l’arrivo dei carabinieri e con il sindaco di Narni Francesco De Rebotti che verificava da lontano la situazione.
E così la cassa è stata riportata a livello del terreno con molte difficoltà dal momento che si era pure incastrata. Tutte operazioni che hanno scombussolato il feretro con manovre poco edificanti soprattutto fatte davanti ai famigliari. Solo alla fine, solo quando la buca è stata allargata in maniera adeguata, la cassa è potuta entrare nell’ultimo domicilio di Francesco Sorus.
Tutto è finito con le scuse della Cooperativa ed anche del sindaco De Rebotti che ha partecipato alla famiglia la incresciosa situazione.