Un provvedimento sembra più che necessario: la dissuasione per evitare che i “tre ponti di Narni diventino il luogo “preferito” per i suicidi. Ormai i numeri sono importanti perché non se ne interessasse pure la politica con Sergio Bruschini e Luca Tramini, entrambi consiglieri, a proporre delle soluzioni drastiche. Bruschini ritiene che una rete di protezione sotto le arcate sia adatta a far desistere chiunque in quanto non permetterebbe di cadere sino a terra: ““Ci sono esempi eclatanti dei ponti cosiddetti ”calamita” (perché le persone deboli mentalmente, si sentono attratte e sanno che sarà morte certa se si lanciano da lì: Rocca Paolina a Perugia e l’ ancor più tristemente famoso Ponte delle Torri a Spoleto. Hanno sistemato delle reti metalliche e da lì, nessuno si è più suicidato. A Narni è ora che si intervenga nei confronti degli enti preposti alla gestione del ponte o meglio dei ponti in quanto anche dal ponte antico d’augusto si sono verificati medesimi gesti estremi. Propongo per questo al consiglio comunale un ordine del giorno urgente ove si dà, da subito, mandato alla giunta di predisporre tutti gli interventi necessari affinché gli enti gestori dei ponti predispongano la sicurezza degli stessi con tutti gli artifici possibili atti ad impedire gesti di suicidio”.
Questo per quanto riguarda il Ponte Nuovo, quello che è stato più interessato a questa drammatica azione. Per il Ponte Romano dove è più complicato accedere, Luca Tramini propone invece un innalzamento delle barriere che ora sono piccole ed insufficienti a scoraggiare chi ha intenzioni tragiche. Rimane, purtroppo, pure il ponte medievale, la località non a caso si chiama Tre Ponti, anch’esso pericolosissimo, a picco sul fiume Nera.
“Il belvedere dinanzi al Ponte d’Augusto, ad oggi protetto da una balaustra di neppure un metro e mezzo, insufficiente sia a fermare che ad essere un primo ostacolo nella messa in pratica di un così estremo gesto – sostiene Tramini – deve quanto prima essere messo in sicurezza dagli enti competenti, così come per il parapetto del Ponte Nuovo lungo la SS3Ter.
Gli interventi richiesti, davvero irrisori dal punto di vista economico e in termini di fattibilità e in pieno rispetto con la tutela del bene archeologico e con la fruibilità da parte della cittadinanza – aggiunge Tramini – fungerebbe da dissuasore per tutti coloro intendano compiere atti del genere. Un intervento che se rappresentasse anche solo un primo impedimento fisico al compimento di una nuova tragedia, potrebbe considerarsi di grande impatto e importanza.”