I progetti occupavano un piccolo furgone, una settantina di piccoli raccoglitori: chi si è interessato della impostazione del grande parco giochi di concezione modernissima, e che dovrà vedere la luce a San Liberato di Narni, ha illustrato dettagliatamente tutto quello che era possibile spiegare ai tecnici di Invitalia, l’agenzia governativa, che deve vidimare le iniziative degne di interesse che prendono quota nelle aree di crisi complessa come quella di Terni e Narni. Negli elaborati è stato anche dettagliato il piano dei costi, tutte le prospettive e le situazioni che intervengono in situazioni come queste. Insomma è il passo decisivo per la realizzazione di Leolandia Umbria, un parco originale che ha come ispirazione quello che funziona da anni in Lombardia, nell’hinterland bergamasco, i cui responsabili, oltre ad essere in società con il parco umbro, hanno fornito tantissima consulenza mettendo in piedi la professionalità ed esperienze di tanti anni. “Siamo stanchi ma abbiamo, davvero fatto tutto quello che c’era da fare” spiegano soddisfatti dal quartier generale di Leolandia Umbria, che per adesso è negli uffici di una azienda della zona industriale di Nera Montoro, in attesa di strutture proprie. Le carte parlano chiaro: l’investimento sarà di trentasei miliardi, tanti soldi che dovranno dare lavoro a duecentocinquanta persone, un numero incredibile per una zona così toccata dalla disoccupazione, giovanile e non. Tra l’altro anche l’area, tutta in pianura ai limiti del raccordo Terni – Orte è stata già acquisita dalla società Ora tutto passa nelle mani dei tecnici del Ministero dello Sviluppo economico; massima attenzione anche da parte della Regione dell’Umbria oltreché del Comune di Narni: saranno loro a sostenere la richiesta per farla avanzare nell’iter che, come sempre in questi casi, non sarà facilissimo. Ma il dato è tratto, l’investimento ha preso forma concreta al di là delle prime intenzioni. E c’è grande fiducia in casa Leolandia Umbria. C’è poi un altro elemento che ha fatto sobbalzare di piacere i responsabili di questo nuovo parco: quello che porta lo stesso nome, Leolandia, appunto, è stato “certificato” da Tripadvisor, la società online di prenotazioni e moltissimo altro, quale primo in Italia, di gran lunga superiore, perché ha intercettato le mode ed i gusti dei giovani e delle famiglie tendenza verso cui intende rivolgersi anche quello di san Liberato di Narni. La palla passa ora alla “politica” in senso molto ampio, perché vi saranno le fasi di approfondimento da parte di Invitalia prima e del Ministero dello Sviluppo economico poi. Un iter che sarà seguito sempre dalla regione e dal Comune che hanno mostrato grande interesse per un investimento del genere e che non vogliono farsi sfuggire la possibilità di Mirabilandia Due, che si volatilizzò una quindicina di anni fa.