Settanta alberi, alcuni dei quali già grandi e possenti, qualche centinaio di essenze, per un primo “rimboschimento” del centro storico di Narni. Tutto frutto di associazioni ed anche di privati. C’è pure la mano del Comune, che ha permesso di prendere una cinquantina di alberi del vivaio, in dismissione, della Comunità montana. Poi solo volontariato per sposarsi, in maniera spontanea, ad uno dei programmi dell’Unione Europea, per far ritornare gli alberi in mezzo alle case.
“Guardiamo con interesse questo ‘fenomeno’ di rimboschimento, che si sta sviluppando in maniera crescente – dice il sindaco Lorenzo Lucarelli – e lo sosteniamo guidandolo, perché siamo intimamente convinti che questa sia una strada bella e necessaria per abbellire l’abitato ma anche per catturare anidride carbonica”.
Settanta alberi, s’è detto, che hanno dato vita all’Arboreto comunale di Sant’Agostino e poi anche al costruendo “Parco 25 novembre”, sempre da quelle parti. Ma è bastato far sapere della disponibilità ed ecco che le scuole sono venute proprio lì a ricordare la loro “Festa degli Alberi”: ciliegi, peri, susine sono state piantate dai ragazzi e dalle ragazze, con tanto di cartellino di identificazione, per ricordare l’evento e la pianta.
Un leccio, bellissimo e due ulivi ascolani sono stati donati dai commercianti di Narni e dello Scalo. Un ciliegio, ancora piccolo, è arrivato da un programma di rimboschimento dell’Università di Bologna. Addirittura, due ulivi bonsai donati da una cittadina, piante che non vedevano l’ora di crescere e che si sono messe a fare olive a tutto spiano. Due nocciole sono state portate dalla società Orti a Domicilio, quella che ne ha piantate diciottomila nella Conca e che finiranno nei dolci della Loacker. Alcune piante da frutta sono arrivare dal Movimento Cinque Stelle che ha inteso così rafforzare il proprio interesse verso la natura. Il Comune, tra l’altro, ha anche dato il via all’impianto di irrigazione goccia a goccia per garantire le piante e minimizzare i consumi idrici.