E’ già tempo dell’”acqua odorosa”, quella che vuole ricordare la notte prima del giorno della festa di San Giovanni il Battista, ricorrenza che si tiene il 24 giugno.
E’ una tradizione, come altre con radici religiose, che si sta perdendo, ma che al Vicolo Belvedere di Narni vogliono mantenere ancora viva, per quanto possibile. Intanto come da “ricetta canonica” l’acqua odorosa viene preparata facendo macerare nell’acqua, appunto, lavanda, rosmarino, salvia, ginestre, margherite, mazzi di sambuco, petali di rosa, fiori di gelsomino. Ma anche tiglio, finocchio, la cosiddetta erba di Maria. Prima del covid questa “miscela” si faceva decantare per tutta la notte tra il 23 ed il 24 giugno in un bacile alla luce della luna e delle stelle perché prendesse da loro la forza per portare speranza alle persone che ne avessero fatto uso. Dopo il covid, l’acqua odorosa passa dal bacile in un appropriato bariletto: chi vorrà, potrà prenderne a piacimento, e portarsela via, evitando con cura qualsiasi assembramento.
Limitazioni che però non scalfiscono la voglia di mantenere il ricordo di una tradizione che parte da una delle giornate più lunghe dell’anno, nel cuore dell’estate. Tradizionalmente l’acqua la prendeva chi cercava marito anche se questo modo di intendere la sua funzione sembra davvero fuori moda. Rimane il ricordo di un fare lontano, che al Vicolo Belvedere hanno voluto che si mantenesse per quanto possibile.
L’acqua odorosa si potrà prendere in Piazza Trento, a Narni, ovviamente in maniera assolutamente gratuita.