Un importante noccioleto, il più grande della provincia di Terni sorgerà a Narni, nella Conca Ternana. Vedrà ben 18.500 alberi di nocciole impiantate da zero, su una quarantina di ettari, una quantità sostanziosa come programmato dal “Consorzio Nocciole Italia”, che ha un partenariato commerciale con Loacker, l’industria dolciaria dell’Alto Adige. Capofila a Terni, è l’ingegner Riccardo Zenoni che con la sua compagna sta portando avanti anche il progetto di “Orto a domicilio” sempre nella Conca Ternana. A dire la verità la grande piantagione di nocciole sarebbe dovuta già essere messa a dimora l’altra stagione colturale, ma la eccezionale piovosità ha fatto rimandare di un anno il progetto che però, spiegano ai vertici del consorzio di cui l’ingegner Zenoni è vicepresidente, verrà riproposto alla fine dell’estate. Sino ad ora quei terreni erano stati coltivati a frumento, che però rende sempre meno. Sembra proprio sbocciato un amore per la nocciola in Umbria: anche la Ferrero ha realizzato un accordo con Pro Agri Umbria, che tende ad avere una disponibilità nella regione di almeno mille ettari, il tutto facente parte del progetto “Nocciolo Italia”. Il tanto attivismo è dato dal fatto che i colossi dell’industria dolciaria ambiscono ad avere una produzione nazionale, made in Italy. Le nocciole arrivano, in gran parte, direttamente dalla Turchia e dalla Georgia e sembra siano trattate anche con prodotti sì consentiti, ma che i consumatori italiani non ne vorrebbero sentire nemmeno parlare. Le coltivazioni di Narni sarebbero invece completamente bio tanto da poter superare il complesso disciplinare della Loacker, che gestirà in maniera innovativa anche il prezzo di “ammasso”, in modo da agevolare gli agricoltori.