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Si è costituito ieri l’Osservatorio nazionale per la tutela delle vittime di reati violenti di cui fa parte anche l’avvocato Massimo Proietti, di Terni. Il legale, insieme a Diego Raggi, ha partecipato a una tavola rotonda alla quale hanno preso parte alcuni famigliari di vittime di reati intenzionali violenti, alcuni parlamentari, fra i quali l’onorevole Walter Rizzetto, di Fratelli d’Italia, che è intervenuto nel dibattito.
Nel suo intervento l’avvocato Proietti ha evidenziato la necessità di modificare alcuni punti fondamentali della legge 122 del 2016, quella che ha istituito un Fondo per i famigliari delle vittime di reati intenzionali violenti. “Deve essere certo che la legge valga per i reati interni e non solo per quelli transfrontalieri; indispensabile – secondo l’avvocato Proietti – che possano accedere al Fondo anche i famigliari delle vittime di reati commessi precedentemente all’entrata in vigore della legge; rischiano di non accedere al Fondo anche tutti coloro che hanno ancora in corso giudizi penali o civili; da rivedere la questione del limite del reddito”. La stessa famiglia Raggi rischia di non poter accedere al Fondo perché David Raggi guadagnava più di 11.500 euro all’anno.
“Se già ci fossero queste(e altre piccole modifiche) modifiche e la legge fosse chiara moltissime famiglie potrebbero evitare di fare le cause nei vari tribunali d’Italia – sottolinea l’avvocato Proietti – per ottenere un equo indennizzo, non diventare ricchi, per l’enorme vantaggio sociale subito”.
L’avvocato Proietti ha redatto un documento che è stato consegnato ad alcuni senatori, “spero possa diventare oggetto di interrogazione parlamentare”, ha detto.
“E’ arrivato il momento di dire basta , pensiamo a noi”. Lo ha detto, tra le altre cose, nel suo breve intervento, ieri, in una sala di Montecitorio, Diego Raggi, ricordando suo fratello “ucciso da un immigrato irregolare che doveva stare in carcere, invece era a spasso e per giunta anche ubriaco e drogato.” Giustizia per David, “noi continueremo questa battaglia fino all’ultimo respiro”.
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