Che Natale sarà? Domanda alla quale, credo, nessuno di noi, sia in grado di rispondere, oggi. Non sappiamo se saremo in lockdown e se saremo liberi di circolare quanto la paura inciderà sugli acquisti natalizi. Dicembre, da sempre, si sa, è il mese più propizio per gli operatori commerciali. Ma, in questo momento così difficile è messo in discussione anche l’allestimento delle luminarie che accendono la festa.
Per questo Confcommercio Terni si è rivolta direttamente alle istituzioni locali.
“In vista delle prossime festività natalizie e della consuetudine che vuole siano i commercianti ad allestire le luminarie lungo le principali vie dei centri urbani, Confcommercio Terni ha inoltrato una richiesta di sostegno finanziario ai Comuni più grandi della Provincia ed alla Camera di Commercio di Terni.
Siamo consapevoli dell’inopportunità di tenere spente le vie, ancor più in questo particolare momento e nell’interesse generale delle nostre comunità – afferma Fabrizio Fucile dirigente di Confcommercio Terni – e siamo altresì consci che non si possono generalizzare le situazioni, ma riteniamo che, laddove ci siano esercenti in difficoltà, sarebbe necessario adoperarsi per sostenerli.
Come associazione di rappresentanza, da subito ci siamo resi disponibili al confronto con le istituzioni territoriali per contribuire a definire insieme soluzioni percorribili e dare così risposta alle ansie ed alle preoccupazioni di molti operatori commerciali che vedono nel periodo natalizio una possibile occasione di ripresa per le loro attività”.
“Per questo Natale 2020, così particolare e complesso, molto diverso dalla situazione ordinaria – sottolinea Antonio Menchise, proprietario di Caracas Store e rappresentante dei Giovani Imprenditori Confcommercio – auspichiamo che gli attori istituzionali, a fronte dell’eccezionalità del momento, possano valutare come mettere a disposizione risorse in modo coordinato e condiviso, per consentire comunque di illuminare e addobbare i centri urbani.
Queste sono piccole azioni che, sul piano economico ma soprattutto sul versante del disagio psicologico, possono ristorare e sostenere un comparto fortemente provato per gli effetti prodotti dalla pandemia, ogni giorno più preoccupato per le incertezze normative e operative che in questa fase caratterizzano le nostre attività. Anche le istituzioni di prossimità possono quindi svolgere un ruolo importante.”