Sono stati 87 i reati a danno di minori commessi in Umbria nel 2023, in calo del 5% rispetto all’anno precedente. Nel 66% dei casi le vittime sono state di genere femminile.
Il reato più diffuso è quello di maltrattamenti contro familiari o conviventi: 35 casi, ma in calo del 19% rispetto al 2022.
I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes alla Camera dei Deputati – alla presenza del Presidente della Camera on. Lorenzo Fontana, della Vice Questore della Polizia di Stato Eugenia Sepe, di Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2024 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre).
Sono in crescita, in Umbria, i casi registrati dei reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare (+75%, 7 casi), abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (+50%, 3 casi), sottrazione di persone incapaci (+75%, 7 casi), violenza sessuale (+56%, 14 casi), atti sessuali con minorenne (+40%, 7 casi).
Calano, oltre ai maltrattamenti contro familiari o conviventi, anche i reati di violenza sessuale aggravata (8 casi, -27%), di abbandono di persone minori o incapaci (-33%, 4 casi), pornografia minorile (da 4 casi nel 2022 a 2 nel 2023), prostituzione minorile (nessun caso nel 2023, 1 nel 2022), corruzione di minorenne (0 casi nel 2023, 1 nel 2022) e detenzione di materiale pornografico (nessun caso nel 2023, 2 nel 2022).