Calano sia iscrizioni che cessazioni, ma queste ultime continuano a restare, in linea con quanto avviene a livello nazionale, superiori alle iscrizioni e così il numero complessivo delle aziende dell’Umbria scende. E lo fa con un’intensità più forte rispetto alla media nazionale. È quanto emerge dai dati Movimprese (l’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto di Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane) relativi al I trimestre 2023. L’Umbria, comunque, è la quinta regione italiana per densità imprenditoriale, ossia per numero di abitanti per impresa e la terza per densità di società di capitali (dalle società per azioni a quella a responsabilità limitata, dalle società in accomandita per azioni alle società a responsabilità limitata semplificata) rispetto al numero degli abitanti. Nel I trimestre 2023 il numero delle aziende umbre iscritte nel registro delle imprese scende a 93mila 269, 265 in meno rispetto allo stesso trimestre 2022. Il dato è il risultato di 1.240 iscrizioni (nel I trimestre 2022 erano state 1.85) e di 1.505 cessazioni (nello stesso trimestre dello scorso anno erano state 1.544). Il tasso di crescita è negativo dello 0,27%, più della media italiana che si attesta a -0,02% e il secondo calo più forte in Italia dopo quello del Molise (-0,37%). A livello provinciale, la flessione è di 174 imprese in provincia di Perugia e di 91 in quella di Terni. L’incremento delle società di capitali non compensa l’arretramento delle ditte individuali. A tenere alte le cessazioni, in Umbria come in Italia, sono le dite individuali, da tempo soggette a una graduale erosione. Nel I trimestre 2023 in Umbria il loro calo è di 333 imprese (a cui si aggiungono le flessioni, molto più limitate, delle società di persone e delle ‘altre forme’), frutto di 760 iscrizioni e 1.093 cessazioni, non compensato dall’aumento di 122 società di capitali (frutto di 342 iscrizioni e 220 cessazioni). L’Umbria tra le prime regioni italiane per propensione all’imprenditorialità: quinta in Italia per numero di abitanti per impresa e terza per quanto riguarda la densità delle società di capitale. Le società di capitali in Umbria sono il 19,7% delle imprese totali, contro il 14,8% della media nazionale. I dati Movimprese relativi al I trimestre 2023 evidenziano anche come l’Umbria sia tra le regioni più vitali d’Italia in termini di propensione all’imprenditorialità. L’indice degli abitanti per impresa in Umbria è infatti di 9,2 (ossia ci sono 9,2 abitanti per ogni impresa), superiore alla media nazionale (9,9 abitanti per impresa). Ma soprattutto l’Umbria è terza per densità delle società di capitale rispetto agi abitanti. Nella regione ci sono infatti 44,6 abitanti per ogni società di capitale, contro la media nazionale di 66,4. Meglio dell’Umbria fanno solo Valle d’Aosta (42,3) e Liguria (43,3). Più in dettaglio, in Umbria le società di capitale nel I trimestre 2023 ammontano a 18mila 413, il 19,7% del totale delle imprese della regione. Un dato nettamente superiore a quello medio nazionale, che si attesta al 14,8%. “I dati Movimprese relativi al I trimestre 2023 – commenta il Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni – confermano la tendenza alla flessione, anche se contenuta, del numero delle imprese sia in Italia che in Umbria. Una tendenza che è la risultante di due forze: l’aumento delle società di capitale e il calo costante delle ditte individuali, con il secondo che è da tempo più forte del primo. Complessivamente, l’aumento delle società di capitali, che ormai rappresentano il 14,8% delle imprese in Italia e il 19,7% in Umbria, dimostra come l’evoluzione del sistema imprenditoriale verso forme più strutturate sia in pieno svolgimento. E qui va segnalato il forte potenziale dell’Umbria, quinta regione italiana per densità imprenditoriale rispetto agli abitanti e soprattutto terza per densità di società di capitale. È la riprova di quanto, nella nostra regione, sia forte la propensione all’imprenditorialità e di come il numero crescente delle società di capitale dimostri una tensione del tessuto imprenditoriale umbro verso forme di organizzazione aziendale più strutturate, quindi più innovative. È fondamentale, per il presente e il futuro dell’Umbria, che queste tendenze siano non solo monitorate, ma anche supportate e incentivate in tutti i modi. E su questo come Camera di Commercio dell’Umbria siamo fortemente impegnati, anche in sinergia con le altre Istituzioni regionali e con il mondo dell’istruzione e della formazione”.