“L’Azienda ospedaliera di Terni è un ospedale di secondo livello con un punto nascita cosiddetto “hub”, per l’alta complessità, e insieme all’Azienda Ospedaliera di Perugia ha condiviso un documento regionale coordinato dal Prof. Di Renzo per le gestanti COVID19 positive ed ha elaborato protocolli per l’assistenza alla gestante, alla partoriente e alla puerpera sospetta o positiva al Covid-19 così come al neonato.”
Lo precisa con una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera Santa Maria, il dottor Leonardo Borrello, direttore del dipartimento materno-infantile, “in seguito a notizie imprecise che hanno creato un certo allarmismo nelle donne ternane.”
“Per quanto riguarda l’area di degenza – spiega il dottor Leonardo Borrello – in tempi record sono state eseguite modifiche strutturali che ci hanno consentito di creare un’ala completa di isolamento del reparto di ginecologia dedicata alle gestanti COVID19 positive o sospette non complicate, che è strutturalmente ben distinta dal reparto di ostetricia e rooming-in dove rimane la normale organizzazione fermo restando le limitazioni disposte per tutti i reparti ospedalieri in questa fase emergenza. Anche per quanto riguarda il blocco parto è stata allestita una sala parto singola dedicata e una sala operatoria per il taglio cesareo programmato o in emergenza, oltre ad un’area per le prime cure o la rianimazione del neonato per le pazienti COVID19 positive. In questa area non è naturalmente prevista la presenza del partner o di qualsiasi altra persona di fiducia”.
Per quanto riguarda la tutela della salute di tutte le altre mamme non sintomatiche per covid19 e del bambino, il reparto di ostetricia rooming-in ovviamente limita l’accesso ad un solo visitatore per volta e rispetta rigidamente l’orario di visita, così come in tutti gli altri reparti dell’ospedale, ma al partner, qualora sia anche lui asintomatico e abbia superato il test di pre-triage, è consentito accedere al Blocco Parto indossando i necessari presidi di protezione e nel rispetto delle precauzioni previste come da indicazione del Ministero della Salute.
“Ci sta a cuore far vivere alla mamma e alla coppia un’esperienza unica e positiva anche in questo particolare momento – spiega la dottoressa Maria Antonietta Bianco, coordinatrice ostetrica – e questa riorganizzazione e le numerose limitazioni di accesso sono indispensabili perché l’epidemia in atto ci impone di porre al primo posto la salvaguardia della salute delle mamme, dei neonati, del personale sanitario e della collettività che potrebbe essere veicolo di contagio”.