Riceviamo dal reggente della segreteria regionale PSI Umbria Silvano Rometti e pubblichiamo.
Nei giorni scorsi, presso i locali della Federazione di Perugia, si è tenuta la riunione della segreteria regionale alla presenza di tutti i rappresentanti socialisti nelle principali istituzioni della Regione per affrontare e discutere della crisi aperta in Giunta regionale a seguito delle dimissioni da assessore Regionale alla sanità Luca Barberini. I socialisti umbri, pur non intendendo in alcun modo entrare nelle vicende interne ad altri partiti, esprimono forte preoccupazione per gli effetti che tali dimissioni e la conseguente crisi hanno determinato sul terreno politico ed istituzionale della Regione. Appaiono quanto meno incomprensibili in particolare ai cittadini umbri, che assistono disorientati capendo poco o nulla di quanto sta accadendo, le vere ragioni di uno scontro così aspro, per molti versi mai verificatosi in passato, a solo otto mesi dalle elezioni regionali. Ognuno può avere una propria posizione su ciascun dirigente o rappresentante nominato, ma tale giudizio non può non tener conto delle prerogative che la legge assegna a Presidenti o Sindaci eletti direttamente dai cittadini e non deve debordare dal terreno tecnico – professionale a quello politico – personale, altrimenti l’impressione che ne deriva è che si voglia utilizzare tale occasione per raggiungere scopi diversi da quelli dichiarati. La frattura determinatasi all’interno del gruppo consiliare del PD, testimonia la presenza di tensioni e nervosismi mai sopiti ed ha già prodotto una pluralità di effetti pesantemente negativi, sia di carattere istituzionale, politico ed interpersonale che nel rapporto fiduciario che deve intercorrere in particolare tra presidente, assessori e consiglieri regionali. L’Umbria grazie anche al contributo importante dei Socialisti e dei suoi amministratori, si è sempre caratterizzata e distinta per la sua stabilità di governo, per la sua forte capacità di produrre buona amministrazione, rappresentando per quanto concerne la sanità un punto di eccellenza a livello nazionale e per aver saputo in questi anni, attraverso l’attività dei propri amministratori e delle forze politiche di riferimento, mantenere con i cittadini ed i territori uno stretto e costruttivo rapporto di partecipazione, coinvolgimento e reciproca fiducia. Oggi alla luce di quanto sta accadendo, tutto questo rischia seriamente di essere compromesso. Il PD governando con il Partito Socialista la gran parte delle Istituzioni regionali ed essendo il Partito di maggioranza assoluta, ha la primaria responsabilità ed il precipuo dovere nei confronti di tutti i cittadini umbri, di garantire stabilità, serietà nei comportamenti e spiccato senso delle Istituzioni.
Se c’è un comportamento che nessuna forza politica democratica può permettersi è quello di alimentare il sospetto di voler utilizzare le Istituzioni come terreno di scontro per fini ed obiettivi che nulla hanno a che vedere con una corretta e salutare dialettica democratica. E’ necessario ed urgente che si recuperi la volontà di parlare, discutere e se necessario scontrarsi su un terreno esclusivamente politico, dove il confronto possa svilupparsi intorno ad idee, programmi, progetti mirati alla crescita ed allo sviluppo della Regione, senza cedere a pericolose derive autoreferenziali. I socialisti umbri si adopereranno per riportare nella maggioranza compattezza ed unità d’intenti lavorando nell’esclusivo interesse dell’Umbria, anche in considerazione della fase di difficoltà complessiva che investe cittadini, famiglie e imprese.