“Confartigianato Terni torna a denunciare l’impossibilità per le imprese del territorio di sopportare i continui incrementi di tasse e tariffe locali, schiacciate come sono dagli effetti della crisi Covid. Invece di programmare e sostenere una ripresa dell’economia si continuano a deliberare aumenti di oneri fiscali. Questa volta il Comune di Terni prevede enormi incrementi delle tariffe cimiteriali e va a colpire imprese e famiglie in uno dei tratti caratteristici e più tradizionali della comunità locale che annette grande considerazione al culto dei defunti”.
Lo si legge in una nota di Confartigianato Terni molto critica nei confronti dell’amministrazione di Palazzo Spada.
“La nuova tariffa approvata in giunta e trasmessa al Consiglio per l’approvazione definitiva, prevede incrementi spropositati per i diritti comunali dei servizi cimiteriali che vanno dal 25% e fino a oltre il 400% della tariffa attualmente in vigore. Senza contare che tali tariffe attualmente in vigore erano già il risultato di aumenti molto rilevanti effettuati solo nel 2018.
Si tratta di incrementi che se confermati non tarderanno a determinare gravi problemi per le imprese del settore e quindi maggiori oneri per le famiglie.
Per fare qualche esempio l’autorizzazione comunale al trasporto delle salme fuori comune, passa da 67,00 a 250,00 euro, l’affidamento di urna cineraria a privato passa da 170,00 a 350,00 euro.
Oltretutto alcuni aumenti previsti dalla giunta appaiono particolarmente inopportuni come l’inumazione di arti e feti che era un servizio gratuito diventa a pagamento (100,00 euro) e il rilascio dell’autorizzazione comunale all’accesso con veicoli ai cimiteri per gli invalidi che aumenta del 400% passando da 20,00 a 100,00 euro.
L’aumento maggiore e più pericoloso per le sue conseguenze è quello relativo alle autorizzazioni per lavori di piccola manutenzione all’interno dei cimiteri che viene incrementato del 426%, passando da 38,00 a 200,00 euro. Si tratta di lavori frequenti e indispensabili per mantenere il decoro delle aree cimiteriali che in questo modo vengono tassati oltre misura, con una politica inspiegabile se non con intenti predatori da parte del Comune di Terni. Questa eccessiva e immotivata tassazione non può non determinare una serie di conseguenza negative: una forte contrazione della domanda di manutenzioni alle imprese del settore, una pressione ingiustificata sulle famiglie, un aumento del degrado delle aree cimiteriali per la riduzione delle manutenzioni e anche un incremento all’abusivismo, fenomeno già adesso presente in modo rilevante a causa della eccessiva burocrazia comunale.
Le difficoltà del bilancio comunale a seguito del dissesto sono un problema reale e ben conosciuto fin dall’inizio del mandato amministrativo – sottolinea Confartigianato Terni – rileviamo con disappunto che tali oggettive difficoltà invece di determinare maggiore impegno amministrativo, sembrano ogni giorno di più essere considerate alla stregua di un alibi, che determina una sorta di senso di irresponsabilità e di accettazione passiva della serie di appesantimenti fiscali che il Comune sta scaricando sulle spalle delle imprese e delle famiglie, in aggiunta alle difficoltà eccezionali indotte dalla crisi Covid. Chiediamo di rivedere la decisione tenendo nel dovuto conto le situazioni di difficoltà nelle quali versa il territorio”.