Il 16 gennaio scorso c’è stata la presentazione della XX^ edizione del concorso “Minestrini”, voluto dalla famiglia Minestrini per ricordare la memoria della figlia Sabrina, ex-alunna del Liceo Scientifico “R.Donatelli”,scomparsa troppo presto, attraverso prove artistiche nelle sue grandi passioni, l’architettura e la poesia. Quest’anno il tema scelto dalla Commissione è focalizzato sul Recupero della Periferia in entrambe le sezioni che caratterizzano abitualmente il Premio, cioè la sezione architettonica e la sezione poesia:
1) Il tema della sezione architettonica è : Recuperiamo la periferia
2) Il tema della sezione poetica: La periferia….fabbrica di sogni.
Ha presentato la manifestazione, la professoressa Maria Annesanti, ex insegnante di Lettere di Sabrina, la quale, pur uscita dalla scuola da alcuni anni , si offre con molta generosità e passione a presiedere la commissione della sezione “poesia”.
La professoressa ha voluto leggere una lettera scritta di suo pugno ed indirizzata a Sabrina, toccando i cuori di tutti i presenti:
“Cara Sabrina
Sono passati ormai venti anni da quando ci hai lasciati. Lasciati? Sto dicendo lasciati? Questa parola é da sottolineare con la matita blu. Tu te la ricordi certamente la matita rossa e blu. Ai tuoi tempi si usava ancora, poi non si sa perché é scomparsa dalla cassetta degli attrezzi degli insegnanti. Errori sottolineati in blu più gravi , errori sottolineati in rosso più lievi. Nei tuoi compiti i tratti di matita blu erano pochi o nulli e pochi anche quelli rossi . Dicevo che il verbo lasciati che ho scritto sopra é da sottolineare con la matita blu perché contiene un grave errore di concetto, un errore più grave di quello di forma. Ma errato perché? Perché tu non ci hai lasciati, anzi non sei stata mai tanto presente nella nostra vita come adesso. “Assenza più forte presenza” diceva il poeta Bertolucci. La dimostrazione? C’é bisogno di una ulteriore dimostrazione? Eccola. Ancora una volta siamo riuniti qui a festeggiare il tuo compleanno. Eccoci: la tua famiglia, i tuoi amici di allora e di sempre, i tuoi insegnanti di Liceo e tanti tanti nuovi amici, gli alunni del Liceo Donatelli, il tuo Liceo , il nostro liceo per sempre. Dico gli alunni iscritti al premio che porta il tuo nome, il Premio Sabrina Minestrini, fiore all’occhiello di questo liceo. Premio che esalta le tue grandi passioni, quella per la progettazione architettonica e quella per la letteratura e la poesia. In questi venti anni ne abbiamo trattati di temi legati alla riqualificazione di monumenti o luoghi della nostra città a partire dal timido inizio che ci vide impegnati a studiare come riutilizzare la Chiesa di Santa Maria degli Spiazzi di Piazza Dalmazia. Abbiamo affrontato anche temi legati alla riqualificazione di spazi della nostra scuola come il cortile interno che é stato ristrutturato sviluppando un progetto prodotto nell’ambito di questo premio. Abbiamo raccolto un gran numero di poesie , tutte bellissime. Quest’anno il tema riguarda la valorizzazione delle periferie. La dicitura é questa “Ripensiamo la periferia.Progetto per la riqualificazione sociale, culturale, architettonica delle aree urbane degradate e per un miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”.Per la poesia il tema é “Periferia, fabbrica di sogni”.
Un tema difficile ma di grande fascino. Buon lavoro, ragazzi e docenti. Grazie, Sabrina, per averci dato ancora una volta un suggerimento così valido. Continua ad ispirarci, noi ci contiamo.”
Ha poi ringraziato chi sostiene finanziariamente il progetto , cioè la famiglia Minestrini e la Associazione di Promozione Sociale ‘Gianni Ballerio’ che sostiene in particolare la sezione poesia.
Successivamente alcuni alunni del Liceo, Willy Nobout Trésor, Lorenzo Ranocchiari ed Iman Rosignoli hanno letto con molta intensità due poesie che Pasolini ha dedicato al tema , selezionate appositamente dalla professoressa Orsola Felici: “Il centro del mondo” e ” La periferia: un’altra Roma.”
Quindi è intervenuto il Dirigente Scolastico, Professoressa Luciana Leonelli , la quale ha sottolineato di essere orgogliosa di ospitare una manifestazione di un elevato livello culturale nella sua scuola, richiamando l’importanza del compito didattico affidato agli alunni, che devono coniugare la loro creatività ad un progetto funzionale ( per l’aspetto architettonico) e saper ispirare attraverso le creazioni poetiche le coscienze a progettare stili di vita più dignitosi e nobili. Ha inoltre aggiunto che il progetto è valido in sè perché coltiva l’umanità che è stata ereditata da Sabrina e dalla famiglia e che si sente il dovere di mantenere e trasmettere alle nuove generazioni come un pegno prezioso per tutti.
E’ intervenuto poi l’architetto del Comune di Terni, Mauro Cinti, che insieme agli insegnanti di arte stabilisce il tema del concorso ogni anno, in modo che sia coerente e funzionale alle esigenze dell’amministrazione ternana; ha spiegato che è stato scelto il tema delle periferie in occasione del 40° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, che tanto ha toccato questo argomento nelle sue opere, spiegando che le periferie in Italia sono nate intorno agli anni ’20 del ‘900, senza, ahimè alcun disegno architettonico, ma per volontà politica, citando una frase del ministro competente dell’epoca: “creiamo le periferie per spostare li la canaglia!”
È chiaro come la genesi del degrado, dell’avvilimento , dell’emarginazione e di tutti i problemi connessi acquisti una nuova luce e viceversa quanto sia importante ora riqualificarle per migliorare le condizioni di vita di un’intera città.
Ha poi chiarito come gli addetti del Comune di Terni siano riusciti ad individuare la zona periferica, non senza delle difficoltà, in quanto è stato compito arduo individuare una zona precisa che rientrasse in tutti i parametri stabiliti dal bando.
La manifestazione ha suscitato molte riflessioni in tutti i partecipanti ed ha trasmesso quanto sia produttivo che menti e sensibilità giovani da un lato acquisiscano la consapevolezza di poter fin d’ora partecipare alla costruzione di una società migliore e dall’altro di poter diventare attori in prima persona nel realizzare od ispirare questo cambiamento.