Sarà “Babele” il titolo della 12^ edizione del festival cinematografico Popoli e Religioni, in programma a Terni dal 12 al 20 novembre.
Un’edizione ricca di novità, quella della kermesse organizzata dall’Istituto di studi teologici e storico-sociali di Terni in collaborazione con il Comune di Terni, la Regione Umbria, la Conferenza Episcopale Umbra e il Ministero per i beni e le attività culturali e il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana, la Chiesa Valdese e il Pontificio Consiglio per la cultura, che ha ricevuto anche la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Tra queste novità la nascita della Rete dei Festival del cinema dell’Umbria costituita insieme al Perugia Social Film Festival, il Festival del cinema di Spello, Le vie del Cinema di Narni e l’Umbria Film Festival di Montone e la collaborazione con il festival Religion Today di Trento oltre quelle, già consolidate, con le Giornate di Cinema e Riconciliazione di Notre-Dame de La Salette in Francia e il festival Sacrofilm di Zamosc in Polonia.
Il tema della Torre di Babele sarà declinato attraverso una pluralità di significati: dalla sfida dell’uomo nell’elevarsi con la proprie forze sempre più in alto (attraverso la tecnologia, ma anche lo sport), al plurilinguismo, fino alla molteplicità dei linguaggi, non solo verbali.
Il concorso
Tre le categorie dei film in concorso: lungometraggi, cortometraggi e documentari. La partecipazione è aperta a tutti i cittadini dell’Unione Europea, senza distinzioni di età o nazionalità.
Le opere vanno spedite o consegnate entro il 30 settembre, in formato dcp o blu ray (con una copia anche in dvd) all’indirizzo Popoli e Religioni – Terni Film Festival, Cenacolo San Marco, via del Leone 12 – 05100 Terni o in digitale all’indirizzo [email protected].
La giuria sarà composta da artisti e critici del mondo del cinema e dai vincitori della passata edizione.
Oltre ai premi per le tre categorie, verranno inoltre assegnati i premi per il migliore attore, migliore attrice e migliore sceneggiatura.
I vincitori dell’edizione 2015
Nel 2015 il premio per il miglior film è andato a Pasquale Scimeca per Biagio e a Rabah Ameur-Zaïmeche per Histoire de Judas,quello per gli attori è andato a Roberto Herlitzka per Nell’ora che non immaginate e Sara Serraiocco per Francesco, mentre Max Nardari ha ricevuto il premio per la migliore sceneggiatura con Il regalo più bello.
Il premio per il miglior documentario è andato invece a Angelita Fiore per Uomini proibiti e quello per il miglior cortometraggio a David Gallarello per Nell’ora che non immaginate.
Bando per diventare volontario
Come avvenuto lo scorso anno, anche quest’anno il festival ha deciso di selezionare tramite avviso pubblico i volontari che prenderanno parte all’organizzazione della manifestazione.
Al termine del periodo di collaborazione, il volontario potrà entrare nella redazione multimediale della testata “Adesso”. L’esperienza di volontariato all’interno della redazione di “Adesso” e dell’Istess rappresenta, oltre che un’esperienza da protagonista all’interno di un festival cinematografico internazionale, un’opportunità di formazione professionale nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi oltre che la possibilità di ottenere crediti formativi attraverso stage con scuola e università.
Per candidarsi è sufficiente inviare i propri dati (nome, cognome, età, recapito e professione) all’indirizzo [email protected] oppure consegnarli a mano nella sede Istess in Via del Leone 12, Terni (dalle 10.30 alle 14 il lunedì, mercoledì e venerdì).
I due bandi e tutte le informazioni sul festival sono disponibili online agli indirizzi www.popoliereligioni.it e www.istess.it
Un festival per rifiutare la cultura dell’odio e della paura
“L’anno scorso abbiamo inaugurato il festival proprio il giorno dopo gli attentati di Parigi e abbiamo dedicato il focus alla cultura islamica” spiega il direttore artistico Arnaldo Casali. “Purtroppo quell’episodio ha rappresentato solo l’inizio di un incubo in cui il mondo è precipitato nei mesi successivi e che sta vivendo proprio in questi giorni i suoi momenti più tragici. La strategia del terrore dell’Isis sembra essersi trasformata in follia, in un fanatismo che niente a che fare con la religione, ma che purtroppo proprio alla religione si richiama. E’ tanto più importante, quindi, interrogarsi su queste tematiche e noi cercheremo di farlo senza buonismi e senza ‘cattivismi’, ma cercando innanzitutto di conoscere e di capire, primo indispensabile passo per il dialogo”.