Dopo la pausa estiva tornano a riunirsi le commissioni consiliari. Inizia la prima commissione, che è stata convocata dal presidente Faliero Chiappini per venerdì 1 settembre alle ore 9 nella sala consiliare di Palazzo Spada.
All’ordine del giorno l’asame di una lettera inviata nelle settimane scorse dalle Pro Loco in relazione all’ampliamento del traliccio per teletrasmissioni sopra l’abitato di Miranda, con la richiesta d’interruzione dell’iter amministrativo.
LA RICHIESTA DI APRIRE UN CONFRONTO CON MEDIASET
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LA LETTERA DELLA PRO LOCO
“Come è a tutti noto – scrive la Pro Loco di Miranda – la commissione Urbanistica nei mesi scorsi ha approvato il progetto presentato da Radio Subasio teso al potenziamento del ripetitore di sua proprietà già istallato sul colle di Miranda.
La decisione è stata presa con l’assenso dei vari componenti la commissione in rappresentanza di importanti uffici comunali, regionali e ministeriali.
L’ARPA Regionale, dopo un primo parere negativo, a seguito delle precisazioni della società proponente ha dato il suo assenso perché a suo dire l’innalzamento della fonte di emissione dei campi elettromagnetici ne riduce l’ impatto al suolo.
Il rappresentante della SOPRINTENDENZA AI BENI AMBIENTALI non ha avanzato osservazioni visto che nello stesso sito già insistono altri due tralicci di oltre 30 metri e un numero non meglio precisato di altri di altezza inferiore, quindi il degrado ambientale è già assicurato.
Il MINISTERO DELLE TECOMUNICAZIONI in considerazione che il sito di Miranda è già individuato come nodo strategico di interesse nazionale aveva già autorizzato il progetto presentato nell’anno 2010.
I vari tecnici del Comune constatata la documentazione prodotta hanno solo posto i vincoli urbanistici previsti dalla legge: il rispetto della distanza dai confini.
La società in questione per soddisfare quest’ultimo requisito si è vista costretta ad inserire l’intervento edilizio in una particella catastale più ampia attraverso l’asservimento di un terreno confinante.
Vogliamo pensare – scrive la Pro Loco – che tutto si sia svolto secondo le regole previste dalle norme vigenti, ma non possiamo tuttavia dimenticare l’anno di passione che il nostro piccolo paese ha vissuto per le vicende delle antenne che minacciose sovrastano il colle di Miranda.
Tutto questo ci fa riflettere su come questa nuova antenna influirà nel futuro del paese, le preoccupazioni che produrrà per la salute degli abitanti,riaprendo un dibattito non tanto in relazione alla quantità di esposizione elettromagnetica quanto sulla durata di questa; l’impatto ambientale che avrà in un contesto già fortemente compromesso e la profonda sfiducia che andrà ad ingenerare nella nostra comunità verso le istituzioni.”
“Vogliamo infatti ricordare – aggiunge la Pro Loco di Miranda – che la decisione della Commissione Urbanistica è stata presa dopo un ordine del giorno votato alla unanimità dal Consiglio Comunale straordinario di Terni che sanciva solennemente la delocalizzazione delle antenne presenti a Miranda in località Monte Sant’Angelo.
Tutte le varie forze politiche sono scese in campo con schermaglie più o meno strumentali a secondo del posto occupato nel consiglio Comunale e Regionale, c’è stato l’intervento del vice presidente della Giunta Regionale, del Direttore dell’ARPA, del Sindaco, dei consiglieri regionali, fino appunto all’atto solenne del consiglio comunale che con l’ordine del giorno votato e gli impegni presi, di delocalizzazione, metteva la parola fine al problema.”
“Tutti noi pensavamo che impegni politici così altisonanti fossero la giusta e definitiva premessa per una soluzione del problema antenne a Miranda, compreso l’ultimo, quello dalla soc. TELIT realizzato negli anni 90, con la promessa dell’allora giunta di una bonifica mai effettuata di quelle già esistenti e disseminate sul colle, che dovevano confluire sul nuovo impianto.
Oggi, dobbiamo constatare con profondo rammarico l’epilogo dell’intera vicenda, le promesse mancate e la figura fatta in primo luogo da parte delle Istituzioni Pubbliche e dalla politica in genere.
Tuttavia al tempo stesso crediamo sia giusto riaprire un confronto per capire e sapere se l’ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale mantiene la sua efficacia o se va ritenuto decaduto, se l’esito finale dell’intera vicenda e dell’ impegno alla delocalizzazione votato in consiglio coinvolge politicamente solo la piccola comunità di Miranda chiamata ad una lotta impari, o se va letta come impegno di tutte le forze politiche e istituzionali coinvolte verso una bonifica ambientale reale e necessaria finalizzata ad una diversa ipotesi di sopravvivenza per un centro storico che tanto dà alla nostra città.”
“Con questa nota vorremmo ristabilire una lettura politica del problema delle antenne sul colle di Miranda – scrive ancora la Pro Loco di Miranda – facendo capire che quanto accaduto nella commissione edilizia non rappresenta solo la sconfitta dei 74 abitanti di questo minuscolo paese ma quella più clamorosa del voto unitario del Consiglio Comunale e, se permettete, della politica intesa come tutela del bene comune.
Non crediamo a soluzioni miracolistiche piovute dall’alto, riteniamo invece sia utile capire cosa fare, se è ancora possibile impegnarci insieme alle istituzioni su una strategia condivisa, non episodica ma finalizzata nel tempo a trovare la soluzione del problema.
Per questo ribadiamo come associazione, la ferma e decisa opposizione alla realizzazione del nuovo traliccio, chiarendo sin d’ora che utilizzeremo tutti i mezzi e le iniziative che riterremo più idonee per impedire che questo avvenga forti del consenso di tutti gli abitanti di Miranda su questo argomento.
La nostra associazione sa bene che non tutti gli strumenti necessari sono nella disponibilità del comune e che un reale progetto di bonifica dell’area passa attraverso il coinvolgimento della regione e del Governo Nazionale, per questo chiediamo un coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti nel nostro consiglio Comunale, siamo certi infatti che il nuovo traliccio sarebbe la pietra tombale per Miranda.”
Infine l’appello:”chiediamo all’amministrazione comunale di interrompere l’iter amministrativo e convocarci per un incontro urgente per valutare le eventuali iniziative.”