I nuovi poveri bussano alla porta della Caritas e sono soprattutto italiani.
E’ la fotografia di quanto sta accadendo a Terni. Nel tempo, infatti, si è assottigliato il numero di cittadini e famiglie di origini straniere che vanno a consumare un pasto caldo alla mensa della Caritas, a San Martino.
Ormai gli italiani, riferisce una nota della Diocesi di Terni, rappresentano la netta maggioranza: sono il 70%. Si tratta di persone che hanno visto la loro situazione economica peggiorare, maggiormente uomini che hanno superato i 50 anni di età , che hanno perso il lavoro o hanno lavori saltuari, separati e alcune persone senza fissa dimora. Sono persone che vivono situazioni di povertà per problemi di occupazione, disagio abitativo, insufficienza o assenza totale di reddito rispetto alle esigenze ordinarie, grave emarginazione (in particolare per i senza fissa dimora), infermità psichiche, indebitamento, che non hanno appoggio di amici o parenti. Sono i disperati, i diseredati di questo mondo, spesso soli.
Per tutte queste persone la mensa della Caritas è aperta tutti i giorni, dalle ore 17,45 alle ore 19 e nei periodi di grande caldo e in emergenza freddo si sono aggiunti colazione e pranzo.
Fino ad oggi sono stati 36 mila i pasti distribuiti. A garantire una pasto a chi non sa cosa mangiare ci sono 60 volontari che si alternano alla mensa.
I volontari hanno un’età compresa fra i 18 e gli 80 anni, sono tutti adeguatamente formati con corsi HACCP, Primo Soccorso e BLSD. Sono studenti di scuola superiore e pensionati, mamme, nonne e nipoti e perfino bisognosi che ripagano il pasto aiutando nella gestione.
Durante la distribuzione dei pasti, alcuni dei volontari sono impiegati nell’ascolto delle persone. Il volontario, infatti, ha il compito di accogliere e garantire la serenità osservando le persone, consapevole che un piccolo gesto può rappresentare una vera e propria coccola per la persona indigente.
Per quanto riguarda il sostegno sanitario e morale fornito alle persone – informa la nota della diocesi – ci si avvale dell’assistenza del dott. Giancarlo Giovannetti e del dott. Sandro Casadei. Parte del sostegno finanziario e delle materie prime viene dai contributi della Fondazione Carit, Rotary Club, Lions, Alimenti Italiani, Quality Food, Istituto Casagrande, Ipercoop Terni, Pizzeria Dalmazia, Aiutiamoli a Vivere e altri benefattori che vogliono mantenere l’anonimato.