Uno degli obbiettivi che si pone la nuova amministrazione comunale è quello della realizzazione del Palazzetto dello sport, in una zona degradata e da recuperare, il Foro Boario, adiacente lo stadio Liberati.
Nell’area, secondo le intenzioni, dovrebbe sorgere una città dello sport che comprende oltre il Palasport anche lo stadio e l’impianto delle piscine.
A ribadirlo è l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Terni, Enrico Melasecche.
QUESTO L’INTERVENTO DI MELASECCHE
Uno degli obiettivi che questa amministrazione si è posta fin dall’inizio era quello di andare a chiudere i tanti problemi irrisolti aprendo in contemporanea nuovi fronti di sviluppo.
I primi segnali del nuovo corso sono evidenti – scrive l’assessore – anche se i problemi più complessi sono necessariamente in fase di elaborazione da mesi per la decapitazione da parte del Commissario, causa dissesto, dei vertici dirigenziali dell’Urbanistica, Edilizia, Manutenzioni, Ambiente, Patrimonio, Bilancio e Finanze, fin qui accorpati in modo ingestibile, accentrando una marea di funzioni su pochissimi responsabili.
Sul palazzetto dello sport – aggiunge Melasecche – il progetto ereditato presenta problemi evidenti che avevamo indicato con atti formali fin da quando eravamo all’opposizione cui si aggiungono i problemi derivanti dalla dichiarazione di dissesto che ne impedisce la realizzazione dal punto di vista finanziario a causa degli oneri superiori ai tre milioni che il Comune non è più in grado di sottoscrivere se non con l’introduzione di varianti complesse che li azzerino e grazie alla collaborazione della Fondazione CARIT con cui stiamo lavorando in perfetta sintonia, pur nella doverosa autonomia dei due enti.
Stiamo cercando inoltre di introdurre delle variazioni funzionali al progetto posto a gara relative alla ripartizione degli spazi e dei flussi, interni ed esterni, con la realizzazione di migliorati accessi veicolari e ciclopedonali, tenuto conto che un numero di gran lunga più elevato di pedoni e ciclisti si recherà nelle nuove strutture mentre si cerca di ridurre quello delle auto con la realizzazione di parcheggi esterni.
Siamo convinti che quella parte di città – scrive ancora Melasecche – a due passi dal centro, abbandonata da decenni come una sorta di favela, vada assolutamente recuperata e valorizzata anche perché c’è solo da vergognarsi nel tenere spazi del genere, accanto allo stadio Liberati, in condizioni da terzo mondo. Una nuova Città dello Sport che integri il realizzando polifunzionale Palasport con il Liberati e le Piscine a distanza di qualche lustro dal precedente temerario tentativo bocciato dal TAR.
La presenza del Nera sui confini meridionali dell’area rappresenta un’importante opportunità da valorizzare, non più a parole, nell’ambito della politica che stiamo perseguendo. Intendiamo infatti riscoprire e rilanciare anche in questo progetto la presenza del fiume, fin qui marginalizzata, perché l’antica Interamna Nahars torni a dialogare con il Nera per creare occasioni di valorizzazioni e di sviluppo su cui stiamo investendo nuove energie con le due nuove piste ciclopedonali Terni-Narni e Terni-Cascata in fase avanzata di concretizzazione.
Certo, come per il Teatro Verdi, questa amministrazione intende assolutamente realizzare non un qualsiasi palazzetto dello sport ma un Palasport bello e funzionale, da almeno 4.000/5.000 posti, inserito razionalmente in quell’area, nuovo attrattore di interessi e flussi positivi perché Terni, per riprendere a correre, ha bisogno assoluto di investimenti, di nuove dotazioni e servizi.
L’auspico dell’assessore è che Terni “possa gioire della inaugurazione del suo Palasport ben prima del termine di questo mandato”.