Scoppia il carcere di Terni che, in questi giorni, sta battendo il record delle “presenze”. Sono infatti 510 i detenuti reclusi a Vocabolo sabbione e gli arrivi non sono ancora finiti. Lo sottolinea in una nota la UGL che mette in guardia anche sulla presenza di molti esponenti di primo piano delle organizzazioni criminali, classificati come AS3.
La UGL critica questa politica ministeriale unilaterale portata avanti “senza ascoltare le parti sindacali”, senza valutare “le esigenze del personale” e senza considerare “ il rischio concreto di contaminazione per il territorio”.
Inoltre questo sovraffollamento costringe i detenuti “a vivere in condizioni non adeguate.”
L’Ugl fin dall’arrivo a Terni dei detenuti Alta Sicurezza – scrive Roberto Perfetti, segretario regionale – non ha mai smesso di denunciare il problema dell’infiltrazione criminale. In tre settimane da un totale di 480 detenuti circa, si è arrivati a più di 510 ospiti, raggiungendo il massimo di capienza nella sua storia e il riempimento indiscriminato non è ancora terminato. Una struttura ritenuta fatiscente e insalubre non può permettersi un’accoglienza del genere. Le risorse necessarie per permettere ai detenuti di lavorare per reinserirsi sono insufficienti, il personale esiguo e spesso “mobbizzato” con lavoro straordinario eccessivo e non giustificato è irragionevole.Terni non merita questo, I lavoratori non meritano questo.”