“È ora di dire basta alla condizione a dir poco indecorosa cui è ridotto l’ospedale di Terni che da eccellenza è divenuto quotidianamente un protagonista, in negativo, dei fatti cronaca. Nonostante le visite dei dirigenti sanitari della Regione e le rassicurazioni dell’assessore competente, l’azienda ospedaliera continua a far registrare necessità sempre più forti ed allarmanti; per questo motivo continueremo a seguire da vicino le vicende che riguardano la nostra sanità locale segnalando al Ministero della Salute le intollerabili criticità riscontrate”.
Lo affermano in una nota congiunta il Consigliere Regionale Fabio Paparelli e il Capogruppo Pd a Palazzo Spada Francesco Filipponi.
“È notizia di oggi – ricordano- che i referti oncologici non vengono più esaminati a causa delle ferie degli addetti, come se non ci fosse personale alternativo disponibile. I pazienti sono costretti a stare attaccati ai call center, a sollecitare e addirittura coinvolgere la stampa per vedere riconosciuto il diritto alla refertazione degli esami, tanto più importanti per coloro che soffrono di patologie oncologiche”.
La notizia è riportata dal Messaggero in edicola che fa riferimento a quanto dichiara una paziente affetta da cancro dal seno; ha fatto le lastre lo scorso mese di luglio ma non riesce ad avere le risposte perché la persona addetta è in ferie fino al 30 agosto mentre i referti glieli avevano assicurati per il 1 agosto.
La paziente in questione ha investito del problema, con una raccomandata, la presidente della giunta regionale Donatella Tesei e il sindaco di Terni Leonardo Latini.
“A questa notizia di oggi se ne aggiunge un’altra davvero incresciosa, ovvero le celle frigorifere dell’obitorio, purtroppo sature, non sarebbero più in grado di ospitare ulteriori salme, a causa di persone che da giorni e per motivi diversi sono ancora in attesa di tumulazione. Ciò sta accadendo – scrivono Paparelli e Filipponi – nel disinteresse più totale dei vertici dell’Azienda Ospedaliera e nonostante esista un fondo sociale per le sepolture di persone indigenti che in alcuni casi può rappresentare una soluzione al problema. A causa di questa situazione, ad esempio, i familiari dello scooterista che ha perso tragicamente la vita sono stati costretti addirittura a spostarsi in altro ospedale nel nord dell’Umbria per poter stare accanto al proprio caro”.
Il corpo di Fabrizio Falcioni, infatti, morto in un incidente stradale è stato trasferito all’ospedale di Gubbio in attesa dell’autopsia.
“A questa condizione indecorosa si somma l’inagibilità della sala autoptica ospedaliera a cui doveva aggiungersene un’altra presso il cimitero municipale, ma mai messa a disposizione, con le conseguenti peregrinazioni dei medici legali costretti a seguire le salme in tutta l’Umbria”.
“Come non ricordare infine – concludono i due esponenti PD – i ritardi accumulati in questi due anni rispetto ai lavori di pneumologia ed in particolare per la realizzazione della semintensiva così come la vicenda delle liste d’attesa ormai interminabili e le forti criticità del pronto soccorso con pazienti che lamentano disagi quotidiani e il grido d’allarme del responsabile Parisi unito a quello del personale sanitario che è costretto a continuare a lavorare in condizioni davvero indegne”.