Lettera aperta degli Operatori delle Professioni Sanitarie dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni
La carenza degli operatori sanitari di cui soffre il paese ha sicuramente acuito l’impegno e gli sforzi di tutti in questa fase emergenziale. Tuttavia le professioni sanitarie dell’Azienda Ospedaliera di Terni, tutte, sia quelle impegnate nelle aree Covid sia quelle nelle unità operative e nei servizi non Covid, pur lavorando in situazioni talvolta estremamente complesse, si sono dimostrati dei veri professionisti, sempre orientati alla cura e all’assistenza della persona.
A titolo personale, in quanto Dirigente del comparto sanitario, sono orgogliosa di trovarmi a guidare un corpo di professionisti di tale spessore sia tecnico che umano, ai quali esprimo il mio encomio, che si va ad aggiungere ai numerosi ringraziamenti pervenuti anche da parte dei ricoverati. Posso dire, senza timore di essere smentita, che il personale infermieristico, ostetrico, tecnico e OSS dell’Azienda si è dimostrato sempre pronto a dare il proprio contributo e a collaborare fattivamente nell’attuazione dei processi organizzativo-assistenziali posti in essere di volta in volta dall’Azienda per far fronte a questa emergenza.
I cittadini, oggi più che mai, possono continuare a fare affidamento su un corpo di professionisti da sempre impegnati in prima linea e pronti a sviluppare le proprie competenze per garantire un’efficace ed appropriata assistenza, anche nelle fasi più difficili come quella che stiamo vivendo.
Agnese Barsacchi
Dirigente S.I.T.R.O.
Nonostante la mia temporanea assenza dovuta all’infezione da Covid19, ho sperimentato personalmente l’impegno degli infermieri e in particolar modo degli infermieri di rianimazione che, oltre al proprio carico di lavoro quasi raddoppiato, in termini di responsabilità e competenze avanzate, hanno dovuto sostenere l’inserimento di tutti i colleghi neo inseriti in terapia intensiva per i quali, provenendo da altri setting assistenziali, era stata programmato un apposito percorso di formazione e un accompagnamento sul campo. Duole ascoltare, ancora oggi, a distanza di quasi un anno, persone che criticano l’operato degli operatori sanitari senza alcuna cognizione di come infermieri e OSS prestino ogni giorno il proprio servizio a rischio dell’incolumità propria e dei loro familiari.
Mauro Scimmi
Coordinatore Infermieristico Terapia Intensiva Covid
La necessità di rispondere all’emergenza sanitaria SARS-Cov-2 ha richiesto uno sforzo di riorganizzazione enorme, sia a livello di percorsi e spazi delle unità operative sia a livello professionale personale, con stesura ed adozione di protocolli operativi che ci hanno permesso di poter lavorare in sicurezza per la tutela del personale sanitario e dei pazienti.
Naturalmente, tutto ciò ha richiesto un notevole sacrificio per il personale infermieristico e Oss, in particolar modo ai neo assunti, determinando un pronto cambiamento delle nostre modalità di risposta e la costante consapevolezza del nostro ruolo. Non dimentichiamo che l’infermiere e l’Oss per loro natura stabiliscono una relazione di cura che si nutre di ascolto, di dialogo e di gesti e instaurano un rapporto di fiducia con il paziente e con la famiglia. La nostra professione richiede, oltre alla conoscenza e alla competenza, anche una profonda empatia, cosa che ci ha permesso di adattarci a una nuova forma di comunicazione sia con il paziente che con i suoi cari, in uno spazio, quello Covid, in cui tutti gli operatori vedono e si vedono solo negli occhi.
Nelle nostre unità operative i pazienti non si sono mai sentiti abbandonati, e per sopperire alla solitudine e alla lontananza dai propri cari sono stati dotati di tablet per restare in contatto costante con i familiari tramite videochiamate.
Questa esperienza rappresenta un valore che ha rafforzato il nostro modo di lavorare insieme, ha rinsaldato le relazioni esistenti e ne ha fatte nascere di nuove aiutandoci a riscoprirci utili per i nostri cittadini ternani e non solo.
Ci siamo sentiti e ci sentiamo come una squadra che lavora insieme per vincere.
Emanuela Santuro
Luigina Almadori
Coordinatrici Area Degenza Covid
Rispetto alla scorsa primavera lo scenario epidemiologico presentatosi quest’autunno è stato di forte impatto per il personale infermieristico e di supporto del pronto soccorso e della rianimazione Covid che ha dovuto ampliare quasi del 100% la propria capacità. Nonostante i disagi e i notevoli carichi di lavoro, la risposta degli infermieri e degli OSS è stata di grande spessore morale e professionale. Il sostegno non è mai mancato né verso il paziente né tra gli operatori stessi. Fondamentale è stata la vicinanza e la riconoscenza della comunità che, nella maggior parte dei casi, ha continuato a riconoscere agli operatori sanitari un ruolo fondamentale a difesa e tutela della salute pubblica.
Valerio Di Nardo
P.O. Area Intensiva Covid
Questo periodo, per tutti noi che lavoriamo in campo sanitario, ha richiesto molti sacrifici a livello lavorativo e personale. Gli infermieri e gli operatori socio sanitari dei reparti COVID e del reparto di Malattie Infettive hanno dovuto e saputo affrontare questa seconda fase epidemica che è stata caratterizzata dall’essere molto più violenta della precedente e da pazienti con maggiore complessità assistenziale. Inoltre hanno dovuto e saputo acquisire e sviluppare competenze avanzate, svolgendo attività di tutor dei colleghi neoassunti e dimostrando professionalità, disponibilità ed un incredibile valore umano.
Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro in équipe che si è svolto adottando scelte condivise e con il sostegno di tutti gli altri operatori sanitari della Azienda Ospedaliera. L’affetto mostrato dalla nostra città è stato per tutti noi motivo di orgoglio. Il ringraziamento va a tutto il personale che sta operando sia nei reparti COVID sia negli altri reparti ospedalieri che contribuiscono a dare la risposta sanitaria ed umana a coloro che ne hanno bisogno. Un augurio profondo e sincero a tutti gli operatori che in questo momento sono a casa malati con la speranza che possano presto tornare fra noi.
Monica Donati
P.O. Aree di degenza Covid
I Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM), di Laboratorio Biomedico (TSLB) e Neurofisiopatologia (TNFP) sin dall’inizio del fenomeno pandemico hanno partecipato con impegno e professionalità al percorso diagnostico-terapeutico del Covid-19, assicurando prestazioni a media ed alta intensità, come Rx torace e TC da alta risoluzione (TC HR), Test molecolari e attività di pre-triage e altri esami diagnostici ai pazienti ricoverati.
L’emergenza ha naturalmente reso necessario rimodulare le attività, ma tutto il personale ha dimostrato la necessaria versatilità professionale e si è dimostrato all’altezza dei compiti affidati.
I tecnici di radiologia prima impegnati nel percorso diagnostico-terapeutico chirurgico hanno svolto la propria attività nelle aree critiche Pronto Soccorso, Terapie Intensive, Malattie infettive e Reparti COVID-19. I tecnici sanitari di Laboratorio Biomedico sono stati affiancati da personale temporaneamente trasferito da altre unità operative che nel periodo in questione avevano una riduzione di attività e sono state assunte sei unità a tempo indeterminato utilizzando la graduatoria Aziendale, una unità a tempo determinato utilizzando la graduatoria messa a disposizione dalla USL Umbria 2 e quattro unità in regime libero-professionale dalla graduatoria con manifestazione di interesse, che hanno sopperito anche ad alcune cessazioni.
Infine i tecnici sanitari di Neurofisiopatologia, che nella prima fase sono stati impiegati anche per attività di pre-triage, hanno assicurato gli esami diagnostici ai pazienti ricoverati.
Tutti hanno dimostrato consapevolezza, impegno e professionalità in tutte le mansioni assegnate in base alle necessità richieste da questa emergenza.
Sergio Chiocchia
P.O. Tecnici Sanitari
Nel percorso assistenziale Covid ricopre un ruolo importante il personale che si occupa del trattamento riabilitativo dei pazienti Covid con insufficienza respiratoria, che sono ricoverati in Rianimazione o presso gli altri reparti Covid. I fisioterapisti dedicati all’area Covid e tutto il personale dell’area riabilitazione, compresi i tre nuovi assunti a partire da ottobre, sono stati formati e addestrati per garantire le corrette procedure di vestizione e svestizione, di utilizzo dei D.P.I. (dispositivi di protezione individuali) di cui sono tutti dotati e di altre misure disposte per la sicurezza propria e del paziente, considerata l’impossibilità di mantenere la distanza interpersonale maggiore di un metro.
In questo momento di alta complessità, è alto il livello di impegno del personale nello svolgere la propria attività e nel mettere a disposizione della comunità le proprie competenze per contribuire, insieme a tutti gli altri operatori, a dare una risposta sempre più adeguata ed appropriata a quelle che sono le problematicità che l’azienda quotidianamente deve affrontare.
Dr.ssa Carla Marini
P.O. Area Riabilitazione