Le opposizioni presenti a Palazzo Spada hanno scritto una lettera al Prefetto sul mancato svolgimento “fisico” del Consiglio comunale di Terni.
“È dal 26 febbraio 2020 che manca la convocazione in presenza del Consiglio Comunale e delle Commissioni. Seppur sia stato doveroso durante la fase del lockdown disporre dalla modalità da remoto prevista dal DPCM disposto dal presidente Conte, oggi tale modalità risulta essere a nostro avviso lesiva del mandato attribuito dagli elettori ai componenti del Consiglio Comunale.
Una situazione – scrivono 5Stelle, PD, Terni Immagina e Senso Civico – che desta ancor più preoccupazione visto che la prassi di riunire le commissioni e i consigli da remoto ha accompagnato tutto l’iter di approvazione del bilancio consuntivo e nei prossimi giorni costringerà gli eletti a seguire tramite supporto informatico l’iter di approvazione del DUP e del bilancio preventivo.
Va sottolineato che tale modalità ha più volte causato problemi di partecipazione a singoli consiglieri costretti a fare i conti con problemi di connessione o disservizi più o meno gravi.
Desta curiosità però il fatto che mentre tutta la città lentamente sta recuperando la normalità, i consiglieri comunali vedano ancora ridotto e ridimensionato a causa dell’emergenza covid-19 il proprio ruolo di controllo istituzionale e l’esercizio delle proprie funzioni.
Riteniamo inverosimile che ad oggi non sia stato possibile trovare una soluzione alternativa o un compromesso volto a garantire piena partecipazione degli eletti e dei cittadini alla vita democratica della città. Dubbio che viene rafforzato dal fatto che dalla gestione di tale questione siano state escluse le minoranze. Ricordiamo che durante le sedute di consiglio da remoto vige l’impossibilità di presentare emendamenti in corso di seduta, l’impossibilità di inserire atti in odg in corso di seduta
Oltre che l’impossibilità di confrontarsi tra consiglieri comunali di persona.
5Stelle, PD, Terni Immagina e Senso Civico chiedono al Prefetto Sensi un intervento per “ristabilire prima della votazione del prossimo bilancio, la normale partecipazione degli eletti alle sedute del consiglio comunale e alla commissioni consiliari”.