“Su Acea il Movimento 5 Stelle racconta bufale. Mentre loro affermavano di aver bloccato l’incenerimento dei rifiuti nell’impianto di Terni, ACEA sollecitava la regione a rispettare i tempi per la convocazione della Conferenza dei Servizi sulla loro richiesta di integrazione dell’autorizzazione”.
Così il vice presidente della giunta regionale Fabio Paparelli che non ci sta a passare come l’inquinatore della Conca e per colui (e la sua parte politica) che è favorevole agli inceneritori a Terni.
“Ricordo a tutti – precisa Paparelli – che l’impianto di ACEA è stato autorizzato dalla giunta Ciaurro con una delibera dell’allora assessore Enrico Melasecche, con la quale assegnava l’area sulla quale sorge. Contro l’autorizzazione rilasciata in procedura semplificata, come Provincia di Terni, la giunta Cavicchioli presentò ricorso al Tar, vincendolo. Perdemmo, invece, difronte al Consiglio di Stato che ritenne di assimilare il pulper da cartiera alle biomasse. Dunque ACEA brucia in virtù non di un’autorizzazione di qualcuno ma in virtù di una sentenza del Consiglio di Stato difronte al quale perdemmo insieme alle associazioni ambientaliste. Questi sono i fatti, questa è la storia”.
“Adesso – aggiunge Paparelli – ACEA ci chiede di sostituire il 30% di pulper da cartiere con il 30% di rifiuti, di questo si tratta per l’autorizzazione in corso. Sia chiaro che la Regione è assolutamente contraria. Se il Comune di Roma è contrario intanto desse indicazioni alla sua partecipata e le faccia rispettare; altrimenti cambi il Consiglio di Amministrazione. Il comune di Roma ha il 51% di ACEA, cambi i vertici, non è che si fa comandare da loro”.
“Non mi pare , quindi, che la mozione approvata dal consiglio comunale di Roma abbia sortito grandi effetti”.
LA LETTERA INVIATA DA ACEA ALLA REGIONE UMBRIA