“Non possiamo avere paura di qualcosa che non abbiamo fatto, riaprano pure le indagini”.
Così Anna Corona, ieri sera, in un’intervista rilasciata a “Quarto Grado”, su Rete4.
La Corona si è difesa dalle accuse che le sono nuovamente piovute addosso da mercoledì scorso quando reparti speciali dei carabinieri hanno eseguito un lungo sopralluogo nell’abitazione dove risiedeva nel 2004 quando scomparve Denise Pipitone.
“Non c’è niente da andare a trovare in quella casa – dice Anna Corona – non può emergere niente da quella casa. Non sono state alzate mura, sono stati effettuati lavori di muratura per qualche perdita d’acqua, lavori che si facevano ogni anno”.
“Noi ci ritroviamo a vivere – ha aggiunto Anna Corona – una situazione fortemente mediatica, di non vivibilità in cui siamo puntati al dito io e le mi figlie, tutta la famiglia si trova dentro un processo mediatico già vissuto in precedenza. Ci sono stati 3 gradi di giudizio per mia figlia Jessica , è stata sempre ritenuta innocente. Mi hanno controllato e hanno archiviato la mia posizione, io non sto a criticare niente per quanto riguarda gli inquirenti e la magistratura , so soltanto che faticosamente abbiamo cercato di avere una vita quasi normale che è stata stravolta da questo processo mediatico e non lo ritengo giusto. E’ pazzesco ciò che si va evidenziando in televisione. Io desidero la verità su Denise Pipitone quanto la signora Maggio Piera (madre della bambina, ndr) , la desidero dal profondo del cuore perché la verità rende le persone libere. E non ritengo giusto che le persone stiano a giudicare, quasi a lapidare, non è civile, non è corretto. Io – aggiunge ancora la Corona – camminerò sempre a testa alta in questa città di Mazara, perché è un lusso che mi posso permettere, e rispondo anche per le mie figlie. Questa rivolta mediatica nei nostri confronti è intollerabile e incivile”.
“Io non temo di essere solidale con chi sta chiedendo verità, io e la mia famiglia stiamo chiedendo la verità, io stessa sono una mamma, ho due figlie che sono state perseguitate, mortificate, ci vogliono a morte, questo è il popolo italiano, il risultato di certe trasmissioni televisive è questo”. Il riferimento è ovviamente a “Chi l’ha visto?”
“Se avessi avuto qualcosa da dire l’avrei detto, io non ho nessuna forma di omertà – dice Anna Corona – se sapessi cose che potessero favorire le ricerche o il ritrovamento di Denise io parlerei e lo sa il buon Dio ma io di questa storia non so niente. E non c’era nessuna ruggine fra me e la signora Piera , non è che io vado a toccare una bambina perché c’è stato un tradimento. E si ricordi una cosa, dalla mia separazione (con Pietro Pulizzi padre di Denise, ndr) alla scomparsa della bambina sono passati 4 anni. Ci vuole rispetto per la bambina che manca ma anche per le persone che la giustizia ha processato e che sono risultate innocenti. Io non ho paura della riapertura delle indagini. Vorrei che fosse chiaro. Io quel giorno stavo a lavorare in albergo”.
Poi Anna Corona si è voluta rivolgere direttamente a Piera Maggio con queste parole: “ti voglio dire che sono solidale con te e sono anch’io alla ricerca della verità. Non mi interessa il tuo pensiero, conosco il tuo dolore, un dolore atroce che io non voglio provare e che nessuna mamma mai dovrebbe provare. Sotto questo profilo sono solidale con te. Il tuo pensiero negativo sulla mia famiglia è il tuo pensiero. Io voglio la verità quanto te, quindi mi affianco a te in qualsiasi cosa possa essere a fare saltare fuori la vera verità, io sono con te”.