Carlo Pagnotta, il patron, minaccia di lasciare, con Umbria Jazz, Perugia. Lo fa dopo che il Comune capoluogo di regione che ospita la manifestazione, ha elargito un contributo di 50 mila euro, ritenuto inadeguato.
Il fatto che Umbria Jazz potesse traslocare ha sollecitato interesse a Terni dove due consiglieri comunali hanno proposto , sulla vicenda, due atti di indirizzo.
Secondo Michele Pennoni (PD), è necessario ““avviare nel più breve tempo possibile i contatti con la Fondazione Umbria Jazz e il suo direttore artistico Carlo Pagnotta con l’obiettivo di riportare Umbria Jazz a Terni, ovvero nel luogo in cui la manifestazione è nata”. ”
“Si tratta – spiega Pennoni – di un atto semplice per un concetto semplice: mai come ora Umbria Jazz può e deve tornare a Terni. Questi sono il momento e l’occasione adatta per riportare il nostro territorio al centro del panorama culturale regionale e nazionale”.
“Le condizioni e le cifre in ballo permettono al comune di Terni di avviare una trattativa con la fondazione UJ che organizza il festival. Per le casse comunali – secondo il consigliere PD – si tratterà di uno sforzo importante, ma non di un sogno impossibile”.
“Abbiamo gli spazi, addirittura con possibilità di scelta, e possiamo tranquillamente ospitare una manifestazione estiva di questo genere”.
“L’attenzione dei ternani, la capacità di attrazione del nostro territorio rispetto ad altri comprensori e la vicinanza con Roma, anche in questi anni di assenza di UJ dalla conca, hanno sempre fatto registrare una grande risposta e grande partecipazione agli eventi importanti – specie musicali – organizzati a Terni”.
“A Terni – conclude Pennoni – non mancano né le capacità, né le competenze tantomeno l’entusiasmo e l’impegno per ospitare questa manifestazione.
Gli fa eco Francesco Ferranti, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Spada:”Il direttore artistico di umbria jazz ha lamentato le scarse risorse economiche provenienti dalle istituzioni politiche umbre . Ha poi aperto ad altri comuni chiarendo che gli eventi di Umbria Jazz non sono legati esclusivamente a Perugia . Ovvio – sostiene Ferranti – che questa per Terni può e deve suonare come un opportunità . Chiederò – aggiunge Ferranti – subito in 2^ commissione consiliare, che ne è competente , che si approvi un ordine del giorno che presenterò nella prossima seduta ove dovranno essere ascoltate le massime rappresentanze della Provincia e della città di Terni , il vice presidente della regione Fabio Paparelli e il sindaco e presidente della provincia , Leopoldo di Girolamo, affinché sia aperto un tavolo di confronto con la regione e con l’organizzazione di Umbria Jazz volto a capire la fattibilità di questa operazione (riportare a Terni Umbria Jazz n.d.r.) che avrebbe di certo ritorni importanti per un territorio in crisi e che deve trovare una strategia comprensiva di rilancio . Se vi fossero problemi legati alle risorse ricorderò al sindaco di Terni e al vice presidente della giunta regionale , che sarà possibile un dialogo con la Fondazione Carit che, sono certo, non sarà insensibile a strategie serie ma anche con sponsor privati a iniziare dalla ERG “.
Comunque, la risposta del sindaco di Perugia, Andrea Romizi , non si è fatta attendere: “Il Comune di Perugia tiene in grande considerazione “Umbria jazz”, consapevole del valore culturale e dell’indubbio ritorno di immagine ed economico che la città ha grazie alla manifestazione. Uj e Perugia sono ormai complementari- scrive Romizi – la prima per i tanti benefici, in parte già elencanti, che produce al capoluogo, la seconda per lo straordinario ed unico palcoscenico che mette a disposizione. Al tempo stesso l’Amministrazione, ancor di più in questo difficile momento congiunturale, deve essere in grado di gestire ed utilizzare al meglio le proprio risorse. Va considerato che se è vero che il contributo ad Uj è di 50mila euro annui, è altrettanto vero che l’impegno economico del Comune, in termini di servizi, fondamentali per la riuscita dell’evento, è almeno di tre volte tanto. Questo oltre ai 50 mila euro dati dall’Assessorato alla Cultura per la stagione del Jazz Club e per le Clinics.”
“Il Comune – conclude Romizi – conferma e ribadisce, come già detto, l’interesse e l’impegno nei confronti di Uj, evento di grande prestigio, la cui storia si sposa ed intreccia con quella della città. E’ per questo che siamo come sempre a disposizione per qualsiasi costruttivo confronto.”