“Premesso che l’opposizione fa il suo mestiere, il documento del Ministero è quello che conoscevamo con rilievi che noi ci aspettavamo. I rilievi che il ministero ha indicato, almeno quello principale sulla vendita degli asset del Comune, è un rilievo che è intrinseco alle caratteristiche del piano di riequilibrio finanziario che abbiamo presentato che si basa sulla vendita di asset non strategici come le farmacie e una serie di immobili ATER che rappresentano l’80% del piano. E’ evidente che il cronoprogramma è fondamentale tanto che , entro il mese di luglio usciremo con il bando sulle farmacie. Vendere un asset come le farmacie non è una cosa di poco conto, ci impegnerà per qualche mese ,noi ci auguriamo che la Corte dei Conti ci dia il tempo che è necessario. Se avessimo voluto approvare un piano per stare tranquilli avremmo usufruito del fondo di rotazione, incremento le tasse per i cittadini, questo lo abbiamo voluto evitare. Veramente io non comprendo la sorpresa”.
Raggiunto al telefono l’assessore al Bilancio del Comune di Terni, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, replica alla pioggia di critica che gli è caduta addosso da tutte le opposizioni, anche quelle non presenti in consiglio comunale che, a gran voce, hanno reclamato le sue dimissioni e quelle dell’intera giunta.
“Che il piano è fattibile -ribadisce l’assessore – lo confermo nella misura in cui noi pubblichiamo il bando e c’è un acquirente per il 70% delle quote di Farmacia Terni. Il ministero nel suo documento ha scritto che non è completamente conforme non che è non conforme. Il ministero fa una serie di attestazioni positive per l’ente, rileva che la struttura del Bilancio dell’ente è positiva , poi scrive delle misure di risanamento dell’ente e le subordina all’incertezza della vendita delle farmacie. Ma questo lo sapevamo – afferma Piacenti – non è una sorpresa. Fosse arrivata a settembre, la relazione del ministero, probabilmente noi avevamo già pubblicato il bando della vendita delle farmacie e probabilmente questa osservazione non ci sarebbe stata”.
Le opposizioni accusano l’assessore Piacenti D’Ubaldi di aver mentito quando ha affermato che secondo il ministero il piano di riequilibrio finanziario del Comune di Terni “è fattibile”.
“Lo confermo che il piano è fattibile. Il ministero non è che ha detto che il piano non è presentabile inoltre ho anche affermato che avremmo tenuto conto di tutti i rilievi che il ministero avrebbe fatto, quindi, io non ho mentito, non ho mentito assolutamente. Questa polemica, oltretutto, si poggia su un presupposto sbagliato e cioè che il ministero non esprime un parere, elabora un documento istruttorio per la Corte dei Conti regionale, si tratta di una valutazione tecnica a disposizione della Corte dei Conti , quindi, non c’è alcun parere negativo o positivo. Se questo documento istruttorio avesse trovato degli errori nella costituzione dei fondi, nel pareggio di bilancio, negli accertamenti in entrata e in uscita, avrebbe espresso delle valutazioni nel merito del piano ma nel merito – ribadisce l’assessore – c’è l’attestazione che l’azione amministrativa è corretta, che il piano è corretto. Dopo di che resta il punto interrogativo sulla vendita delle farmacie ma questa è la scoperta dell’acqua calda. Noi abbiamo fatto la scommessa su questo.”
Il verdetto della Corte dei Conti è atteso per fine mese.
Abbiamo chiesto all’assessore cosa accadrebbe se la Corte dei Conti dovesse bocciare il,piano predisposto dal Comune di Terni. “Posso dire ciò accadrebbe a livello giuridico. Se la Corte dei Conti boccia il piano l’ente può fare ricorso, come è già successo con il Comune di Orvieto, alla commissione centrale. E’ evidente che questo è un ragionamento tecnico-amministrativo dopo di che non mi sfuggono quelle che potrebbero essere le conseguenze politiche, visto anche il contesto non semplice. D’altra parte la Corte potrebbe anche emettere un giudizio interlocutorio subordinandolo alla vendita delle farmacie”.