Sul piano di riequilibrio finanziario del Comune di Terni si riaccende la battaglia politica.
Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, infatti, dopo il parere espresso dalla commissione per la stabilità degli enti locali, chiedono dimissioni immediate della giunta.
Secondo Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), “la Giunta ha nuovamente mentito alla città, per questo crediamo che la fine della consiliatura sia ormai improcrastinabile. Il Sindaco Di Girolamo deve immediatamente rimettere il proprio mandato avendo ormai rotto oltre ogni evidenza il rapporto di fiducia con i cittadini.
Il 20 giugno l’assessore al bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi affermava “Le prime comunicazioni che arrivano dal Ministero, dalla Commissione deputata ci dicono che il Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Terni è fattibile. Si tratta di un parere autorevole, che conferma che il percorso tracciato è quello giusto”, oggi si palesa una verità che è l’esatto opposto di quanto comunicato all’opinione pubblica.
Quello che abbiamo ripetuto incessantemente ormai da quasi un anno – scrive De Luca – si è rivelato corrispondente alla realtà: il piano è stato giudicato non conforme alle disposizioni normative di riferimento, incerto nella quantificazione dei debiti e inadeguato nella garanzia delle coperture agli stessi.
Emerge da questa situazione l’irresponsabilità con cui questa Giunta ha voluto ostinatamente andare avanti contro ogni logica e contro gli interessi della città. A pagare saranno nuovamente i cittadini con un dissesto strutturale dell’ente disastrosamente peggiorato nel corso degli ultimi mesi, ormai compromesso.
Andare avanti fino alla pronuncia della Corte dei Conti dopo l’inequivocabile parere da parte del Ministero vuol dire – conclude De Luca – continuare il gioco sporco sulle spalle dei cittadini, per cercare di aggrapparsi ad ogni ultimo disperato tentativo di rimanere incollati alla poltrona.”
Quando De Luca dice che “la giunta ha nuovamente mentito alla città” fa riferimento a quanto affermato 15 giorni fa dall’assessore al Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, secondo il quale dal ministero era stato dato un sostanziale via libera a quanto approvato dal consiglio comunale di Terni sul piano di riequilibrio finanziario dell’ente.
QUI LA NOTIZIA
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/piano-di-riequilibrio-finanziario-dal-ministero-il-via-libera-403798
Anche Marco Cecconi (Fratelli d’Italia) ha chiesto le dimissioni immediate della giunta.
“Ora ci vuole subito un consiglio comunale straordinario, che immediatamente provvederò a richiedere – scrive Cecconi – e nessuno si sorprenda, giacché le censure mosse dal Ministero degli Interni al Piano di riequilibrio del Comune di Terni risalgono a più di sei mesi fa: quando dal Viminale presero carta e penna per mettere subito nero su bianco ben 18 eccezioni.
In quei 18 punti, il Ministero denunciava già allora gravi scostamenti con la struttura che il Piano avrebbe dovuto avere, voci mancanti, anomalie, irregolarità e pressapochismi nella gestione dei conti (come per il mancato inventario dei beni di proprietà dell’Ente corredato da stime di dettaglio; come per l’effettiva capacità di riscossione a fronte di tante previsioni chiaramente fallaci sin dall’origine; come per la ricognizione non ancora compiuta dei debiti/crediti con le società partecipate; come per l’insussistenza di accordi transattivi con i creditori e via dicendo). E denunciava di fatto anche il carattere aleatorio delle ipotesi di rientro, affidate per lo più alla vendita di beni senza una perizia del loro valore.
La somma di quelle censure, già sei mesi fa, faceva lievitare il totale dei debiti da ripianare per evitare il dissesto ben oltre le cifre riportate nel Piano. E, soprattutto, evidenziava molti profili di responsabilità, innanzitutto politiche ma anche di programmazione e di gestione amministrativa.
Adesso nessuno si sorprenda: giacché il Ministero, al netto della lotta per bande tutta interna al PD che si consuma anche su questo terreno tra Terni e Roma, sta facendo solo il suo mestiere. Nessuno si sorprenda: perché le risposte fornite da Palazzo Spada a quelle 18 censure, se mai ce ne sono state (all’insaputa del consiglio comunale, che ha la titolarità del Piano), evidentemente non sono state convincenti.
L’unica cosa, è vero, che non cessa di fare meraviglia – scrive ancora Cecconi – è l’attitudine al bluff: i bluff dell’assessore al bilancio, tanto per cambiare; il bluff del PD ternano, tutto intento a spiegarci da giorni che la sua Amministrazione sotto-inchiesta sta costruendo il nostro futuro; il bluff di tutti quelli – sindaco in testa – che provano e riprovano a convincerci del fatto che stanno mettendo in sicurezza i conti comunali.
Ora basta, il re è nudo, ogni maschera è caduta, ogni ulteriore chiacchiera o rinvio sarebbe irricevibile. Andatevene e fatela finita. Il sindaco venga immediatamente in consiglio a riferire: il Piano l’ha approvato il consiglio, il consiglio deve sapere. Di Girolamo riferisca e si dimetta.”
Va detto che il parere definitivo e vincolante, in ogni caso, sul piano predisposto dal Comune di Terni , spetta alla Corte dei Conti regionale. Della quale è atteso il verdetto.
Anche il Movimento Civico, Progetto Terni, chiede le dimissioni delle giunta.
“Dopo aver comunicato alla città ed al consiglio comunale la falsa notizia dell’accoglimento dell’irrealizzabile Piano di riequilibrio da parte del Ministero degli Interni – scrive il coordinatore, Giovanni Ceccotti – riteniamo che l’unica soluzione possibile per sistemare le cose, vista la risposta comunicata ufficialmente oggi dalla commissione ministeriale, che dice chiaramente che il Piano presentato non è realizzabile, siano le immediate dimissioni del sindaco Di Girolamo, non essendoci più gli estremi per gestire i debiti dentro e fuori il bilancio del Comune di Terni.
Lo invitiamo a farlo nel più breve tempo possibile, per dare finalmente alla città la consapevolezza della reale situazione. Dimostrare adesso quel senso etico proprio di chi consapevolmente riconosce i propri errori.
Non ci sono più alibi – conclude Ceccotti – è necessario il ricorso a qualcuno che, in modo indipendente e competente, sia in grado di mettere in sicurezza i conti del Comune, garantendone il normale, corretto e legale funzionamento fino alle prossime elezioni.
Giriamo pagina, giriamo questa bruttissima pagina della Città di Terni.”
L’ex candidato sindaco, Paolo Crescimbeni, infine, ha fatto un po’ il punto della situazione:”
Le dichiarazioni relative al parere del Ministero dell’ Interno rese in aula dall’Assessore Piacenti non appaiono conformi a quanto reso noto in data odierna dallo stesso Ministero.
Infatti, con riferimento al piano di risanamento presentato dal Comune di Terni, il Ministero dell’ Interno dichiara che il piano di risanamento non è conforme ai contenuti richiesti dalle disposizioni normative esistenti in proposito!!
Quanto alle “criticità” (leggi debiti fuori bilancio) il Ministero afferma che non è stata raggiunta alcuna certezza in ordine alla mossa passiva!!
Infine, in ordine alle misure di risanamento, il pur ragguardevole patrimonio messo a disposizione dal Comune di Terni non sembra dare sufficienti garanzie!!
Le anticipazioni fornite dall’Assessore- conclude l’avvocato Crescimbeni – non rispondono dunque alla realtà e definire “critica” la situazione del Comune di Terni appare oggi un vero eufemismo.”