“Si concretizza la volontà della Giunta regionale di far compiere un salto in avanti in termini di modernizzazione e qualità nella gestione dei rifiuti in Umbria, recuperando i seri ritardi accumulati nel tempo che hanno portato la nostra regione ad essere allineata ai Paesi europei più arretrati nella chiusura del ciclo dei rifiuti, con una percentuale attuale intorno al 35% dei volumi conferiti in discarica, ben lontana dal tetto del 10% (per il 2035) fissato dalle direttive europee. Ora imprimeremo una svolta radicale, per garantire all’Umbria modernità, efficienza e stabilità del sistema, insieme alla salvaguardia ambientale e alla tutela della salute dei cittadini, con provvedimenti volti ad anticipare al 2030, 5 anni prima, gli obiettivi europei: il raggiungimento di una percentuale di almeno il 65% dell’indice di riciclo e la riduzione al di sotto del 10% del conferimento in discarica”.
Lo ha detto l’assessore all’ambiente della regione Umbria, Roberto Morroni illustrando la delibera approvata dalla giunta in materia di gestione dei rifiuti.
“L’indirizzo del Piano di gestione integrata che intendiamo adottare nei prossimi mesi – ha aggiunto Morroni – è quello dello Scenario 1 fra i tre proposti dal Comitato Tecnico scientifico e tutti coerenti con gli obiettivi regionali. Prevede l’innalzamento della raccolta differenziata con target al 75% medio sul territorio regionale, a fronte di una media del 66,2% raggiunta nel 2020, e agisce sul recupero di materia e sul recupero energetico per le frazioni di scarto residuali, abbattendo al massimo il ricorso alla discarica. Ci allineeremo ai Paesi più avanzati d’Europa, dove il rifiuto è una opportunità di sviluppo e non una criticità. Il nostro slogan – ha infatti sostenuto l’assessore – – è quello di ‘fare come a Copenaghen’, con la realizzazione di un termovalorizzatore che sia luogo di eccellenza, con benefici ambientali ed economici per i cittadini. La scelta del sito avverrà sulla base di una ricognizione del territorio per individuare le aree più idonee e al termine di un confronto che coinvolgerà anche l’Auri”.
Entro i prossimi tre mesi, adottando lo Scenario stabilito oggi dalla Giunta regionale, gli uffici regionali provvederanno alla redazione del documento del nuovo Piano su cui poi si avvierà l’iter legislativo fino alla definitiva approvazione. Nella fase di transizione, proseguirà l’azione di stimolo e supporto nei confronti di gestori e Comuni per potenziare la raccolta differenziata, “a macchia di leopardo sul territorio regionale – ha rilevato l’assessore Morroni – quale misura atta a ridurre il ricorso allo smaltimento in discarica”.
“Siamo in una situazione di preemergenza a cui negli anni passati non è stata prestata attenzione” ha detto Morroni, che ha evidenziato gli aspetti salienti della delibera approvata oggi dalla Giunta regionale per assicurare la tenuta del sistema mediante l’estensione della capacità residua delle volumetrie delle discariche strategiche regionali per ulteriori 1.000.000 di metri cubi, oltre un 20% complessivo, da ripartire in tempi celeri intanto sugli impianti di Belladanza nel comune di Città di Castello, e Borgogiglione nel comune di Magione, e successivamente sull’impianto Le Crete nel territorio di Orvieto. Per le discariche regionali di Pietramelina (Perugia), Sant’Orsola (Spoleto) e Colognola (Gubbio) non sono previsti interventi di riprofilatura: i gestori – ha sostenuto l’assessore – sono tenuti alla cessazione dell’utilizzo, mettendo in atto tutte le misure necessarie alla chiusura in sicurezza e all’attivazione della successiva fase di post-gestione.
Il Servizio regionale Energia, Ambiente e Rifiuti, Auri e ARPA Umbria hanno già avuto mandato di costruire un tavolo permanente di monitoraggio e intervento al preciso scopo di tutelare quanto più possibile il ricorso alla discarica anche nel periodo transitorio che precederà l’entrata in vigore del nuovo Piano.
“I rifiuti rappresentano un dossier urgente e importante per l’Umbria, di cui la Giunta regionale si è fatta fin da subito carico, per sanare una situazione che poteva diventare insostenibile – ha detto la presidente della giunta Donatella Tesei. Le linee di indirizzo adottate oggi poggiano le loro basi sui risultati dell’enorme e proficuo lavoro svolto dal Comitato Tecnico Scientifico, dall’Assessorato e dalle strutture tecniche regionali e ci consentiranno di realizzare in Umbria un modello virtuoso di economia circolare, di sostenibilità ambientale, economica e sanitaria che è il fine che ci siamo posti e vogliamo perseguire”.
Molto critico il giudizio dei 5 Stelle. Thomas De Luca ha sostenuto: “Tutto quello che temevamo è diventato realtà con la peggiore destra di sempre. Una destra che nega gli effetti dell’inquinamento sulla salute, che nega i cambiamenti climatici e che nega lo studio Sentieri ci sta riportando indietro di 30 anni. Un piano fatto su misura per i monnezzari, per le multiutility proprietarie di inceneritori e discariche che faranno affari d’oro. Una chiara strategia di decrescita infelice e di sottosviluppo economico. Centinaia di milioni di euro per un piano inquinante, illiberale e conservatore che mira ad ipotecare il futuro dei nostri figli a cui presentiamo il conto di tutto questo. Altro che transizione ecologica ed impianti a massimo recupero di materia. Nel nuovo piano rifiuti addirittura si arriva a dileggiare il modello Contarina che mira all’obiettivo ‘Produzione Zero Rifiuti’. Chiediamo a tutte le associazioni ambientaliste, ai comitati, ai cittadini liberi di far sentire la propria voce. Noi – ha aggiunto l’esponente 5 stelle – siamo pronti a fare la nostra parte utilizzando ogni mezzo non violento e di disobbedienza civile per bloccare la Regione. In conclusione c’è tutta l’ipocrisia della Lega che millanta un nuovo inceneritore da 130.000 tonnellate quando sa benissimo che in Umbria già c’è. Anzi ce ne sono due per una capacità di 180.000 tonnellate. Ecco a cosa serve la privatizzazione e la cessione del 49% di quote di ASM, ora è sotto gli occhi di tutti. A far tornare Terni il camino unico dell’Umbria”.
Critico anche il PD con il vice presidente del consiglio regionale Michee BettarellI: “Le decisioni assunte in materia di rifiuti dalla Giunta regionale e deliberate oggi, certificano i ritardi accumulati in questi ultimi due anni e confermano come i dati che avevamo evidenziato già ad aprile del 2020, in merito alla saturazione delle discariche, oltre ad essere corrispondenti alla realtà, erano meritevoli di maggiore attenzione e di conseguenti interventi urgenti. Continuiamo a pagare lo scotto di non aver previsto nuove e più incisive azioni di disincentivo al conferimento in discarica, né sono state incentivate politiche di incremento
della raccolta differenziata negli ambiti in cui le performance non hanno raggiunto i livelli auspicati. Come era ampiamente prevedibile – ha aggiunto Bettarelli – l’unica risposta individuata da questa Giunta regionale non poteva che essere quella di realizzare, da qui al 2030, un grande impianto di incenerimento di rifiuti, da realizzare sul crinale appenninico, senza aver valutato alcuna strategia integrata ed alternativa più coerente in un’ottica di economia circolare e tutela ambientale”.
Sull’argomento è intervenuta anche la senatrice 5 stelle Emma Pavanelli della commissione Ambiente del Senato:
“Le dichiarazioni dell’assessore Morroni sul nuovo piano rifiuti dell’Umbria dimostrano quanto la Regione sia incapace a puntare sulle buone pratiche e sull’adempiere alle nuove direttive europee – ha commentato la senatrice Pavanelli. Direttive recepite dal governo e che puntano, al massimo recupero delle materie prime seconde e segue la gerarchia della Riduzione – Riciclo – Recupero.
Al contrario di queste buone pratiche, l’Umbria ha deciso che nel prossimo decennio costruirà un nuovo inceneritore che brucerà i rifiuti e inquinerà l’aria, il suolo e il sottosuolo. Invece di ambire a recuperare più rifiuti possibili e mettere a disposizione di quelle aziende virtuose nel territorio che potrebbero usufruire di materie prime e seconde grazie a recupero di prossimità, ad esempio, di vetro, carta e plastica, la giunta Tesei sceglie la strada di un inceneritore e dice addio alla rivoluzione green che oramai coinvolge tutti, anche i comuni. Basti pensare che dal primo gennaio i sindaci possono prevedere anche la raccolta del tessile.
Credo che l’Umbria e i suoi cittadini – ha ancora affermato la senatrice 5 Stelle – meritino politiche che abbiano una reale visione di transizione ecologica e vadano verso una economia circolare.
L’assessore Morroni cita come esempio l’inceneritore di Copenaghen che sul tetto ospita una pista da sci: peccato che per alimentare lo stabilimento oramai obsoleto, non più sostenibile dal punto di vista ambientale né economico, stanno cercando rifiuti in tutta Europa, visto che la comunità danese ha un’altissima percentuale di riciclo. Se proprio vogliamo sciare in Umbria, non credo serva costruire un inceneritore”.