La stagione del canottaggio, se l’attuale situazione pandemica e conflittuale mondiale non si aggraverà ancora di più, avrà inizio, il prossimo mese di aprile, a Piediluco. Purtroppo tutta l’area in cui si trova il centro remiero versa in una condizione di degrado che non rappresenta un biglietto da visita degno per una importante struttura come quella che ospita canottieri da tutta Italia e che alcuni laghi italiani vorrebbero tanto scippare a Piediluco.
Lo scrivono in una nota “Gli amici del remo duemilaventi2”.
“Certamente – aggiungono – le questioni da affrontare sono molte, a cominciare dall’illuminazione nelle ore notturne, quando solo la zona della sezione canottaggio del Circolo Lavoratori Terni non si trova completamente al buio. Non possiamo non citare poi la pavimentazione dei percorsi pedonali per i pontili, attualmente inaccessibile anche ai portatori di handicap e che necessita di una manutenzione generale. A ciò va aggiunta anche la potatura degli alberi, che potrebbero rappresentare un pericolo per chi usufruisce del centro per praticare sport o fare una passeggiata lungo lago.
Apprendiamo inoltre che in queste ore la FIC, senza il cui apporto non sarebbe stato possibile ospitare 2 gare nazionali e il Memorial Paolo D’Aloja, decretando di fatto la fine del centro, ha manifestato interesse per realizzare un nuovo campo di regata”.
A questo proposito domandano “Gli amici del remo duemilaventi2”, “che fine hanno fatto i 140.000 euro previsti dal primo progetto, solo in parte portato a termine e poi abbandonato? Forse se si fosse realizzato in tempo, con tutta probabilità, Piediluco avrebbe potuto ospitare le gare internazionali previste a Sabaudia e spostate a Varese dopo che il sindaco è stato arrestato a seguito di una inchiesta anche sul canottaggio.”
Senza un campo di regata omologato Piediluco non può chiedere nulla e quello esistente è un “cosa allucinante”. Non verrà nemmeno terminata la Torre di arrivo, il cui completamento era previsto per il mese di aprile.
Da qui la necessità, affinché Piediluco ospiti importanti gare di canottaggio nazionali e internazionali, che si rendono quanto mai urgenti e necessari “atti istituzionali e risposte”.
“Crediamo sia urgente iniziare a lavorare già da quest’anno, 2022 – si legge ancora nella nota – per arrivare pronti al 2023 con uno studio o un progetto di sviluppo creato attraverso un comitato organizzatore locale (COL) composto dalla Federazione di canottaggio, dagli Enti Locali e dai circoli di canottaggio locali, che spesso devono affrontare da soli tanti, troppi problemi. Fin quando non si attiverà questa procedura, gli interventi spot di qualcuno lasciano il tempo che trovano e Piediluco, il suo lago ed il canottaggio non riusciranno mai a decollare insieme, con tante ricadute negative su un territorio che già soffre di suo.”