– 15 punti in classifica e tutti i dirigenti condannati. Dopo oltre quattro ore di Camera di consiglio la Corte federale d’appello non solo ha accolto la richiesta di rimettere sul banco degli imputati il club bianconero, ma ha anche aumentato le pene che aveva chiesto il capo della procura Giuseppe Chinè, (-9 punti in classifica). Nel processo sulle plusvalenze dei calciatori erano coinvolte le società Sampdoria, Genoa, Parma, Empoli, il vecchio Novara, Pisa, Pescara e Pro Vercelli, tutte già prosciolte nel primo processo.
A pagare sono anche anche i dirigenti anche se sono ormai ex: 24 mesi ad Agnelli e 30 a Paratici, 16 mesi al ds Cherubini, 8 mesi anche a Paolo Garimberti: più di quanto aveva chiesto Chinè. La Juve sprofonda in classifica e, tra processi penali (c’è anche la vicenda del falso in bilancio) rischia anche in Europa.
I bianconeri di Allegri ora sono a quota 22 punti insieme a Bologna ed Empoli. Il Monza è quota 21, il Lecce a 20, Salernitana e Spezia a 18 e Sassuolo a 16. “E’ una palese ingiustizia, anche nei confronti di milioni di tifosi – dicono Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa, legali della società bianconera – attendiamo di leggere le motivazioni per presentare ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni”. Intanto, i legali sottolineano “una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato”.
“Dicesi plusvalènza: nel linguaggio economico, incremento di valore, differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi. Da questa sera aggiungerei anche che viene sanzionata solo alla #Juventus, anche se usata da tutte le società”. Questo il tweet di Claudio Marchisio.