E’ molto infastidita dalla presenza della inviata delle IENE, a Norcia, la governatrice della regione Umbria , Catiuscia Marini, lo si intuisce dal tono della voce con il quale risponde alle domande:”i cittadini vengono assistiti in alberghi adeguati, con pasti e assistenza medica”, precisa immediatamente e aggiunge “secondo lei noi stiamo impedendo ai cittadini di andare in queste strutture? (casette in legno a Sellano, Capodaqua, n.d.r.) , io ritengo che i cittadini nelle strutture alberghiere ricevano una assistenza maggiore delle casette di legno costruite 20 anni fa”, taglia corto la Marini mentre l’inviata insiste, “ma i cittadini nemmeno lo sanno che esistono queste casette” e poi ne intervista alcuni che , volentieri, andrebbero a dormire in queste casette piuttosto che stare nelle tende.
Sono casette di legno del terremoto del 1997, sono di proprietà dei comuni di Nocera Umbra e Foligno. secondo un dipendente del comune di Foligno, l’ente spende 160 mila euro l’anno per la manutenzione tanto che queste casette sono in perfette condizioni, abitabilissime e confortevoli. Infatti, vengono anche affittate. Per la precisione sono 766 casette che potrebbero ospitare circa 2 mila persone. E si trovano a 20 Km di distanza dalle zone terremotate.
La regione Umbria ha risposto, ancora oggi, senza citando la trasmissione, precisando alcune cose, fra le quali la verifica dei comuni di Foligno e Nocera Umbra sul numero delle casette di legno, eventualmente disponibili, da mettere a disposizione di coloro che ne faranno richiesta.
QUESTO IL COMUNICATO DELLA REGIONE
I residui “moduli abitativi provvisori” in legno, le cosiddette “casette”, realizzate in alcuni comuni umbri circa 20 anni fa per accogliere i cittadini rimasti senza casa a seguito degli eventi sismici del 1997 e 1998, sono attualmente gestiti dalle amministrazioni comunali in cui insistono ed utilizzate da più soggetti sulla base di comodato d’uso o locate, con la precisa condizione che in caso di necessità le stesse devono essere immediatamente restituite. Scelta, questa, che ha consentito ai Comuni di preservare questo patrimonio e non farlo deperire.
Va ribadito che queste strutture, collocate in prevalenza nei territori di Foligno e Nocera Umbra, sono infisse al suolo e non smontabili, a differenza dei nuovi prototipi di moduli provvisori che saranno montati nelle zone della Valnerina. Quand’anche si volesse procedere ad un loro smontaggio e rimontaggio, i costi sarebbero addirittura superiori a quelli per l’acquisto di nuovi moduli e sarebbe inoltre alquanto complessa la procedura per certificarne l’abitabilità.
In ogni caso, per ciò che riguarda la situazione in Umbria, all’indomani del sisma del 24 agosto scorso il sistema regionale di Protezione civile aveva assicurato una collocazione di tutti i cittadini coinvolti dal sisma e che avevano dovuto abbandonare le proprie abitazioni, in situazioni assolutamente confortevoli, nelle proprie aree di residenza, come l’autonoma sistemazione o la sistemazione alberghiera, in attesa delle “casette” nei Comuni interessati dal sisma. Dunque, non c’era alcuna necessità di far ricorso a “casette”, peraltro in località distanti dai propri luoghi di residenza. Attualmente, infatti, i residui campi dove sono presenti questi moduli distano circa 80 chilometri da Norcia o da altre località della Valnerina, con tempi di percorrenza di oltre 90 minuti.
A seguito della successiva crisi sismica del 26 ottobre, e di quella ben più grave del 30 ottobre, in presenza di un elevato numero di cittadini fuori dalle proprie abitazioni, su giusta indicazione della Protezione civile nazionale, si è proceduto – nella stessa giornata del 30 ottobre – ad assicurare a chiunque ne avesse fatto richiesta una collocazione in strutture alberghiere fuori dall’area dove era in atto la crisi sismica. Ciò per la duplice ragione di mettere in sicurezza i cittadini, offrire loro una adeguata e confortevole collocazione ed al tempo stesso garantire ai cittadini luoghi in grado di offrire loro anche maggiore serenità.
Per ciò che riguarda i moduli abitativi provvisori presenti in altri comuni della Valnerina, questi sono stati utilizzati proprio per il fabbisogno di queste comunità, mentre l’amministrazione comunale di Foligno – in seguito al sisma del 26 ottobre – aveva dato la disponibilità anche ai Comuni marchigiani (per i quali le due scosse del 26 ottobre erano state alquanto distruttive) all’eventuale utilizzo dei moduli provvisori presenti nei campi di Colfiorito, in quanto vicini all’area colpita.
È ora in corso una ulteriore ricognizione da parte delle amministrazioni comunali di Foligno e Nocera Umbra per verificare il numero di moduli disponibili che potranno essere assegnati ai terremotati che ne faranno richiesta.
Occorre precisare, però, che obiettivo del sistema regionale della Protezione civile è quello di offrire ai cittadini una collocazione presso i luoghi di residenza, nell’immediato attraverso l’uso dei container e successivamente nelle nuove “casette”. In sostanza, poter riportare le persone nei loro luoghi, offrendo soluzioni abitative nuove e confortevoli, e non moduli costruiti venti anni fa e in località lontane. Questo, avendo ascoltato le loro richieste, riteniamo sia il desidero degli stessi cittadini: poter al più presto tornare nei propri territori e vicini anche ai propri luoghi di lavoro
IL VIDEO DELLE IENE
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/rei-le-casette-vuote-e-i-terremotati-per-strada_661472.html