Il Ponte del Toro è il più antico insediamento umano nella conca ternana, un manufatto risalente all’età di Augusto, il maggiore tra quelli di età romana del territorio di Terni. Come sottolinea Maria Cristina Locci Responsabile del Gruppo Archeologico DLF “Nonostante tutti i versi, i dipinti, le raffigurazioni sulla Cascata e sui luoghi vicini, nulla è mai stato accennato circa tale opera idraulica, nonostante già esistente all’epoca del Grand Tour”. In realtà l’opera è stata scoperta abbastanza recentemente grazie all’ingegner Giuseppe Riccardi nel 1819. Il Ponte è rimasto sempre visibile anche se l’abbandono ha portato ad un degrado sempre più avanzato. Ora è stato sottoposto a restauro, effettuato sotto la supervisione della Sovrintendenza Archeologica dell’Umbria e con l’ausilio dell’Universita’ La Sapienza di Roma ed è tornato al suo antico splendore. Il Ponte del Toro potrebbe entrare a far parte dell’area turistico-escursionistica della Cascata delle Marmore ed essere ammirato dai turisti di tutto il mondo.
Una curiosità: perché si chiama Ponte del Toro? Perchè l’intera area che sta a monte del manufatto è un grande terrazzamento coltivato e Toro significa appunto, altopiano artificiale, coltivato, utilizzato per l’agricoltura, quindi un terrazzamento sulle sponde del fiume.
Di tutto ciò si è parlato grazie al Gruppo Archeologico DLF, presso la sala del Caffè Letterario della biblioteca comunale, nel secondo incontro della stagione dal titolo “Il restauro di Ponte del Toro, un’opera idraulica connessa alla Cascata delle Marmore”, relatore l’architetto Miro Virili.