Può essere diseducativa per i minori la battuta innocente di Lino Banfi “Porca puttena”? Per il Moige (Movimento Genitori), sì.
Da qui la battaglia intrapresa contro lo spot di TIM Vision che ha riportato in auge una battuta anni 80 del celebre attore pugliese.
“Dopo la decisione di TIM di mandare in onda una versione modificata dello spot di TimVision, alla luce della denuncia del Movimento Italiano Genitori all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori, lo stesso Moige – si legge in una nota – rivendica la fondatezza delle sue osservazioni, riconosciuta anche dall’azienda, la cui sensibilità e disponibilità sul punto va senza dubbio riconosciuta ma al contempo ribadisce quanto spiegato dalla prima ora: non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in TV e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi.”
“Il Movimento Italiano Genitori, inoltre, tiene a specificare che , al contrario di quanto riportato dalla stampa , oggetto dell’intervento è stato lo spot TIM, non il suo protagonista, e che oggetto della richiesta è stata non la cancellazione dai palinsesti e dal web della clip TimVision ma l’esclusione dal circuito dei minori, come doveroso in questi casi. Non si è trattato quindi di una richiesta di censura, come erroneamente riportato da alcuni osservatori, né di un qualsiasi attacco o denuncia personale a Lino Banfi, personaggio amatissimo da tutti gli italiani: si è trattato di una semplice richiesta/segnalazione di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti.”
Diversa la versione di TIM. “non risulta nessun provvedimento del Giurì dell’ Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che pertanto non vi è stata nessuna censura. La diffusione degli spot previsti a supporto dell’ offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio”.
Ora, la battuta finale di Banfi non è “porca puttena” bensì “lapalissianamente”. Ma , secondo TIM, non c’entra nulla con quanto rivendicato dal MOIGE. Gli spot sono diversi e diverse sono le battute.
In rete il MOIGE è diventato bersaglio di tante critiche. L’hashtag #LinoBanfi è balzato in tendenza e molti hanno temuto che gli fosse accaduto qualcosa di grave.
Citiamo solo un post, quello di Anna Maria: “Quanto devono essere tristi dentro quelli del #Moige per censurare una battuta vecchia di 40 anni! #LinoBanfi”