Per sollecitare la presentazione dell’annunciato piano di sviluppo “e non una riorganizzazione unilaterale come quella che sta avvenendo”, questa mattina i lavoratori della Sangemini-Amerino hanno scioperato per un’ ora per ogni turno con presidio davanti allo stabilimento insieme ai rappresentanti sindacali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil
A preoccupare sono in particolare alcuni annunci informali da parte dell’azienda rispetto alla possibile attivazione della cassa integrazione per 30 lavoratori, circa un terzo dei complessivi.
“Chiediamo stabilità e prospettiva per il sito – hanno detto i sindacalisti – importante nel comparto agroalimentare della regione, attraverso un tavolo serio di sviluppo. Occorrono investimenti mirati e una diversificazione dei prodotti. Manca al momento una strategia commerciale per il rilancio dei volumi da parte dell’ azienda, che invece cede alle provocazioni e procede ad una riorganizzazione senza che ne siano state informate le parti sindacali”.
Le tre sigle hanno poi annunciato che il 19 settembre è previsto nella sede di Confindustria a Terni un incontro durante il quale l’azienda dovrebbe ufficialmente rendere noto il piano di sviluppo. A questo farà poi seguito, il 24, la riunione convocata in Regione dagli assessori Fabio Paparelli e Fernanda Cecchini.
“Un incontro con tutte le parti interessate, si legge in una nota, al fine di avere certezze circa gli impegni assunti dalla proprietà di Acque Sangemini quale condizione necessaria a garantire continuità produttiva, valorizzazione dei marchi e sviluppo occupazionale”.
Liberi e Uguali Terni, intanto, esprime vicinanza e sostegno ai lavoratori Sangemini di nuovo costretti a forme di mobilitazione e sciopero per difendere il proprio posto di lavoro.