Proprio oggi che ricorrono 2 anni dalla prima violenta scossa di terremoto che distrusse Amatrice e alcuni paesi limitrofi e che ha sconvolto un’ampia zona della alta Valnerina, la Valnerina stessa, grazie alle sue eccellenze e alla catena di solidarietà che si è attivata in seguito al sisma, trova la forza per una riscossa.Sicuramente economica.
Infatti il prosciutto di Norcia IGP, grazie all’intuito e all’incessante lavoro del Consorzio di tutela ha conosciuto e sta ancora conoscendo, un periodo di forte espansione. I titolari dei prosciuttifici hanno dovuto fare i conti con danni alle strutture più o meno gravi, nonché col lievitare dei costi di logistica e trasporti per far fronte ai disagi creatisi in termini di viabilità, alcuni ancora oggi irrisolti.Ma.
Ma, per rispondere ad una domanda crescente del prosciutto di Norcia Igp, salito alla ribalta tra i palati gourmet di tutta Italia grazie a innumerevoli iniziative organizzate in nome della solidarietà per le zone colpite dal sisma, il numero di pezzi marchiati è passato dai 315.000 del 2016 ai 356.000 dell’anno successivo e, secondo le proiezioni, alla fine del 2018 se ne conteranno 440.000. Nel 2015 erano solo 275.000; l’obiettivo è mezzo milione entro il 2020.
Il trend sta a significare che per ogni fetta di prosciutto di Norcia Igp che appaga il palato di qualcuno per la prima volta, ci sono fette di mercato che il prodotto conquista. I norcini sanno come fare il prosciutto, da sempre; e il Consorzio di Tutela, che assicura il rispetto del disciplinare di produzione, ne garantisce l’autenticità.
“Rappresentiamo il terzo produttore in Italia dopo Parma e San Daniele – dichiara Pietro Bellini, Presidente del consorzio tutela – grazie ai fondi del Psr(programma sviluppo rurale), negli ultimi due anni abbiamo riorganizzato tutta la nostra attività, dall’adeguamento dello statuto all’allestimento di una nuova sede, passando per il rinnovamento del marchio; strategie che hanno portato luce nel settore e grandi risultati, tra i quali quello non così scontato della salvaguardia occupazionale». Lo confermano i dieci consorziati (Ansuini, Antichi sapori norcini, Lanzi, Patrizi, Poggio San Giorgio, Prosciuttificio Renzini, Prosciuttificio San Benedetto, Prosciuttificio Valle Oblità, Salpi, Todiano prosciutti).”
Diversi operatori economici sono disposti ad acquisire quote nel business del prosciutto di Norcia Igp e ad acquisire strutture nell’area di produzione (ad un’altitudine superiore a 500 metri sul livello del mare tra Norcia, Preci, Cascia, Monteleone di Spoleto e Poggiodomo), segno che il lavoro di promozione effettuato dal Consorzio paga. Lo scorso novembre la nuova veste grafica e il nuovo piano di marketing sono stati presentati a Milano; a settembre l’evento sarà replicato a Roma e prima della fine dell’anno l’identità inconfondibile del prosciutto di Norcia Igp sbarcherà pure a Napoli.