“All’Umbria è stata riconosciuta – tra tutte le Regioni italiane – la quota maggiore di premialità , pari a 6 milioni di euro, nell’ambito del riparto del Fondo sanitario nazionale, che ha assegnato alla nostra Regione circa 1 miliardo e 665 milioni di euro per il 2019. Si tratta di un riconoscimento di grande importanza che rappresenta la conferma sia della qualità dei servizi erogati dal nostro Servizio sanitario, sia quella gestionale in grado di mantenere i conti in equilibrio”.
È quanto sottolineano il Presidente della Giunta regionale, Fabio Paparelli e l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Bartolini, al termine dei lavori della Conferenza Stato-Regioni che ha definitivamente approvato il riparto del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2019.
“Il conseguimento di questo significato risultato – aggiungono Paparelli e Bartolini – rappresenta l’ulteriore conferma degli ottimi risultati raggiunti dalla sanità umbra, da sempre punto di riferimento per qualità, efficacia e sostenibilità finanziaria. Una ‘premialità’ importante, proprio in virtù del fatto che l’Umbria anche nel 2019 è tra le sei Regioni ‘benchmark’, come comunicato recentemente dallo stesso Ministero della Salute”.
“Questo notevole incremento di risorse – evidenziano Presidente e assessore -, per il quale riteniamo di dover ringraziare soprattutto le Regioni Emilia Romagna e Veneto che si sono dimostrate disponibili verso la nostra Regione, ci permetterà di far crescere ancor di più la qualità del Servizio sanitario regionale e di proseguire nella realizzazione degli obiettivi già definiti dalla nostra programmazione, oltre che – concludono Paparelli e Bartolini – di accrescere le cure primarie e la rete dei servizi territoriali per realizzare una sanità sempre più vicina ai bisogni di salute dei cittadini.”
Insomma, la concorsopoli perugina, con tutto ciò che ne è conseguito, non ha influito sulla qualità delle cure pubbliche della nostra regione.