La dichiarazione anticipata di trattamento, definita anche testamento biologico, è l’espressione della volontà di una persona resa in condizioni di capacità mentale, a proposito delle terapie che intende o non intende accettare nel caso in cui dovesse trovarsi in condizioni tali da non poter esprimere il proprio consenso o dissenso in merito alle stesse. Secondo la nuova legge il medico deve tener conto della volontà del paziente che sceglie di rifiutare o interrompere un trattamento, anzi, le dichiarazioni vincolano il medico e si possono rinnovare, modificare e interrompere in qualunque momento.
A questo delicato argomento il Soroptimist Club di Terni ha dedicato un incontro dal titolo “Rapporto Medico-Paziente. Il dialogo è il mestiere del medico” che si è tenuto presso l’Archivio di Stato. Una riflessione su un tema di vitale importanza nella prassi medica e nella vita di ognuno di noi.
“È importante costruire una relazione per poi informare il paziente -ha sostenuto Lorenzina Bolli già direttore della struttura complessa Anestesia Rianimazione dell’ospedale di Terni – e condividere con lui ciò che deve fare perché il principio costituzionale dell’auto determinazione non sempre viene rispettato. C’è a volte un atteggiamento paternalistico da parte medica come se noi, tenutari di un qualche sapere, potessimo decidere per gli altri, invece non è così. Si deve condividere ma questo deve nascere dal dialogo. Dialogo che si costruisce nel tempo della malattia, nel percorso diagnostico e terapeutico che il paziente deve affrontare. È importante anche aiutare il paziente nella scelta con linguaggio semplice, empatico. Bisogna sapersi mettere nei panni degli altri. I Dat, ha concluso Lorenzina Bolli, devono passare attraverso una comprensione tra medico e paziente, una relazione interpersonale dalla quale entrambi si arricchiscono”.