Ci sarà tempo fino al 23 giugno prossimo per firmare per i “referendum sociali”. Si tratta di sei quesiti referendari, quattro dei quali riferiti alla scuola, altri due per salvare l’ambiente da trivelle e inceneritori ed una petizione popolare per ritirare il decreto Madia, che prova di nuovo a privatizzare i servizi pubblici, nonostante l’esito – dicono gli organizzatori – del referendum 2011.
A Terni si può firmare presso l’ufficio segreteria degli Affari generali del Comune di Terni (al 2° piano Palazzo Spada) da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 13 e i martedì e giovedì, dalle 15 alle 17.
Questi, nel dettaglio, i quesiti presentati dal Comitato promotore:
Quesito 1. Abrogazione di norme sui finanziamenti privati a singole scuole pubbliche o private (Legge 107/2015).
Quesito 2. Abrogazione di norme sul potere del dirigente di scegliere i docenti da premiare economicamente e sul comitato di valutazione (Legge 107/2015).
Quesito 3. Abrogazione di norme sull’obbligo di almeno 400-200 ore di alternanza scuola-lavoro (Legge 107/2015).
Quesito 4. Abrogazione di norme sul potere discrezionale del dirigente scolastico di scegliere e di confermare i docenti nella sede (Legge 107/2015).
Quesito 5. Bloccare nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazioni di idrocarburi. (Legge 9/1991).
Quesito 6. Bloccare il Piano Nazionale per nuovi e vecchi inceneritori, abrogazione parziale dell’art. 35 della Legge 133/2014.
Petizione popolare ai sensi del’Art. 50 della Costituzione, per legiferare in materia di diritto all’acqua e di gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato.