Non era facile mettere insieme intorno a un tavolo tutti i soggetti interessati alla gestione della refezione scolastica. E’ accaduto ieri pomeriggio nella 2^ commissione consiliare presieduta da Francesco Filipponi che considera un punto a favore dell’amministrazione, esserci riusciti. “Genitori, forze sindacali, i lavoratori, i comitati , commissari mense e servizi educativi e i presentatori della petizione popolare in difesa delle cucine preposte alla preparazione dei pasti in loco.Abbiamo messo tutti intorno a un tavolo – afferma Filipponi – abbiamo ascoltato tutti, come già avevamo fatto lo scorso 4 febbraio, abbiamo messo un punto fermo sul report del tavolo dei gruppi di lavoro che è stato presentato oggi dall’assessore al bilancio, Piacenti D’Ubaldi, ( qui il documento ) ; dal tavolo di oggi è emersa la necessità di approfondire il tema rispetto ai dati disaggregati sulla refezione scolastica , abbiamo acconsentito a questa ulteriore necessità di approfondimento , ci rivedremo, pertanto, la prossima settimana”.
“L’altro punto fermo – sottolinea Filipponi – sono le cucine in loco; dal dibattito di oggi è emerso che sono pochissime le città italiane che riescono a mantenere tutti i centri di cottura e questo è un dato che non va sottovalutato e che va fatto conoscere alla città”.
Sul cotto e mangiato aveva fatto una battaglia Gino Venturi, il segretario provinciale della UIL:” la città può essere soddisfatta – afferma Venturi – perchè Terni è una delle poche realtà che ha mantenuto questa eccellenza , credo che sia un merito di tutti, della mobilitazione dei genitori, dei lavoratori ma anche della capacità dell’amministrazione di rivedere una scelta che aveva già preso e che ha rivisto in base a delle argomentazioni serie che sono state portate; dobbiamo essere tutti contenti”.
Il segretario provinciale della UIL sottolinea la positività del metodo utilizzato dall’amministrazione comunale: “c’è stata questa riunione nella 2^ commissione consiliare che io reputo molto importante – afferma Venturi – perché ha un significato che va oltre il fatto specifico; è la prima volta, da decenni , che si parla di un servizio in modo analitico, insieme, utenti-genitori, operatori e politici, questa è la strada per cambiare il Comune, non ce ne sono altre”.