Con una lettera fatta recapitare al presidente del consiglio Mario Draghi, le regioni chiedono di modificare il decreto legge che entrerà in vigore il 26 aprile.
In particolare i cambiamenti dovrebbero riguardare il coprifuoco, gli allenamenti individuali in palestra, la riapertura delle piscine e dei ristoranti anche al chiuso, oltre la didattica in presenza nelle scuole.
LA SCUOLA
“Le Regioni e le Province autonome prendono atto con amarezza delle decisioni emerse in Consiglio dei ministri è scritto nella lettera – in relazione al tema della percentuale minima per la didattica in presenza per le scuole superiori, in contrasto con le posizioni concordate in sede di incontro politico, alla presenza di cinque ministri, dei Presidenti di Regioni e Province autonome, Anci e Upi, nonché con le istruttorie condotte nell’ambito dei tavoli prefettizi. Un metodo che non ha privilegiato il raccordo tra le diverse competenze che la Costituzione riconosce ai diversi livelli di Governo”.
IL COPRIFUOCO
“In ragione dell’approssimarsi della stagione estiva caratterizzata dall’ora legale – scrivono le regioni – e in considerazione della riapertura delle attività sociali e
culturali si propone di valutare il differimento dell’interruzione delle attività e della mobilità dalle ore 22 alle ore 23″. In sostanza di posticipare il coprifuoco almeno alle ore 23. Si rende necessario che le norme previste dal prossimo provvedimento vengano accompagnate da serie misure di controllo del territorio per il rispetto delle prescrizioni di legge, al fine di evitare assembramenti e conseguentemente aumento di contagi”.
LO SPORT INDIVIDUALE
“In una logica di gradualità – consentire – lo svolgimento delle attività individuali con la presenza di un istruttore già a partire dal 26 aprile, nel rispetto delle linee guida approvate dalla Conferenza e delle seguenti ulteriori prescrizioni di sicurezza: impossibilità di praticare attività di gruppo (corsi e allenamenti); possibilità di svolgere esclusivamente lezioni o allenamenti individuali; accesso solo con prenotazione obbligatoria; in palestra, utilizzo della mascherina a protezione delle vie aeree da parte dell’allenatore/istruttore e dell’utente (tranne che durante l’attività fisica). Una riapertura coerente anche con le altre misure in ragione del fatto che nel decreto si prevede la possibilità di esercitare tutti gli sport da contatto all’aperto”.
RISTORANTI NON SOLO ALL’APERTO MA ANCHE AL CHIUSO,WEDDING, PISCINE E SPETTACOLI
“E’ necessario consentire – scrivono nella lettera le regioni – nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, l’effettuazione dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all’esterno, senza differenze di trattamento con riguardo agli orari di somministrazione , pranzo, cena” .
“Si richiede – si legge ancora – di inserire un’apposita previsione per la riapertura delle piscine al chiuso. Parimenti si richiede di prevedere la riapertura del settore del wedding”.
“Si evidenzia la necessità di uniformare le date di riapertura degli spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto – si legge nella lettera fatta recapitare al presidente del consiglio – al fine di evitare incomprensibili discriminazioni. Con riferimento invece ai parchi tematici si chiede di valutare l’anticipazione dell’apertura, parimenti alle attività dei mercati”.