“Repubblica” celebra la Ternana che fu, quella di Corrado Viciani, che fece innamorare una intera città.
Lo fa all’interno di un articolo a tutta pagina apparso nell’edizione cartacea di mercoledì 26 ottobre in cui si parla delle squadre che stanno lottando per salvarsi , in serie A, cercando di praticare il bel calcio, non il catenaccio.
Si citano, quindi, i casi attuali del Pescara di Massimo Oddo e del Palermo di Roberto De Zerbi.
L’articolo è a firma di Maurizio Crosetti il quale sottolinea il fatto che “quasi sempre chi cerca la salvezza col gioco non si limita a salvarsi. Grandi e insospettabili avventure sono nate così: il Chievo di Del Neri (ex Ternana) , il Foggia di Zeman, il Parma di Sacchi , il Pescara di Galeone, l’Empoli di Sarri , il Bari di Ventura, il Perugia di Castagner, il Sassuolo di Di Francesco, la Reggina di Mazzarri.
Crosetti, però, un po’ a sorpresa, si lascia le righe finali, per noi. Dico per la nostra Ternana, quella capace di raggiungere la serie A al termine di una stagione storica, quella 1971/1972, conclusa al primo posto davanti alla Lazio e al Palermo.
Scrive Crosetti:” anche se il più dimenticato e forse il più grande tra questi profeti di confine si chiamava Corrado Viciani. Gran bel ragazzone nato a Bengasi nel 1929, buon giocatore e magnifico allenatore. Alla Ternana, non al Barcellona, nel 1971 portò IL GIOCO CORTO, allora il tiqui taca si chiamava così. provò a spiegarlo in due parole. E la Ternana arrivò in serie A in un solo anno per poi retrocedere subito, ultimissima. Ma c’era un grandezza in questo. E coerenza”.
Senza essere nostalgici ma è tutta un’altra cosa rispetto ad oggi.