Riaperto, dopo i lavori di ristrutturazione, il Geolab di San Gemini. Il museo-laboratorio di scienze della terra era stato chiuso a causa della pandemia e successivamente per interventi di miglioramento che oggi lo rendono di nuovo fruibile dal pubblico e soprattutto dalle tante scolaresche che lo hanno visitato nel corso degli anni. Il Geolab è infatti un luogo pensato per raccontare come è fatto e come funziona il pianeta e quali sono i meccanismi alla base della sua evoluzione. E’ uno spazio espositivo in cui è vietato non toccare.
La visita si snoda attraverso cinque sale, lungo un percorso che accompagna il visitatore alla scoperta della struttura della Terra, alla lettura del paesaggio e delle principali emergenze geologiche dell’Umbria. Ad introdurre alla visita un affascinante video di Piero Angela. La prima sala si apre con la scoperta, grazie ad una lente speciale, della divisione della terra in grandi placche; si entra poi al centro della Terra. Nella seconda sala il visitatore, con l’aiuto di un plastico interattivo, scopre come nascono le catene montuose, perché si scatenano i terremoti e dove si formano i vulcani. Nella terza sala si arriva alle vicende geodinamiche dell’area del Mediterraneo e dell’Italia. La quarta sala è dedicata alla nascita dell’Umbria, ai fossili e all’esame al microscopio dei segreti delle rocce. Nella quinta sala si possono conoscere i principali fenomeni e luoghi di interesse geologico dell’Umbria.
“La riapertura del Geolab consentirà ai bambini, ai ragazzi, ma anche agli adulti, di scoprire il funzionamento del nostro pianeta – afferma il sindaco Luciano Clementella sottolineando come “il museo sia stato recentemente oggetto di lavori effettuati grazie alla partecipazione nel 2021 ad un bando del Gal Ternano. L’allestimento degli spazi interni ed esterni è stato realizzato con un’attenzione particolare – spiega Clementella -per proporre un’esperienza aperta e accessibile a tutti, con una progettazione inclusiva, al fine di offrire una conoscenza completa, agevole e coinvolgente. Grazie a una serie di pannelli, chi visiterà il Geolab potrà inoltre conoscere i territori circostanti e la rete escursionistica e ciclabile regionale che fa riferimento all’Antica Via Flaminia e al Cammino dei Protomartiri Francescani”. Soddisfatta anche l’assessore alla cultura Federica Montagnoli.
“L’aver stipulato una convenzione per la gestione del museo con la pro loco di San Gemini, che ringraziamo, farà sì che si possa di nuovo fruire di uno degli attrattori e al contempo consentirà di destinare parte dei proventi del museo alla realizzazione di eventi ed iniziative nel territorio sangeminese, arricchendo ulteriormente l’offerta turistica e culturale della nostra città. Ci fa piacere comunicare inoltre che abbiamo lavorato affinché il Geolab sia parte della rete dei musei della “Valle Incantata” con Terni, capofila, Calvi dell’Umbria, Ferentillo, Lugnano in Teverina, Narni, Otricoli e Stroncone. Crediamo che solo unendo le forze e condividendo i progetti si potrà attrarre un numero sempre maggiore di visitatori”. Secondo la presidente della pro loco Lucia Auletta, “la possibilità che ci ha dato il Comune di San Gemini di poter ridare vita ad un museo con una storia importante, con dietro un nome altrettanto importante come quello di Piero Angela, è per noi motivo di immenso orgoglio e faremo il possibile per riportarlo ai fasti di qualche anno fa e, se possibile, anche più”.