Fortemente critica per il metodo utilizzato per dare forma al rimpasto della giunta comunale di Terni, è stata FORZA ITALIA che, di quella giunta, fa parte. Il vice coordinatore provinciale, Guido Nevi: “Bene… il sindaco risolve i problemi degli appetiti poltronari interni alla Lega (tutti ex qualcosa) sacrificando la migliore assessore donna che ha risolto non pochi problemi organizzativi della macchina comunale. (Nevi si riferisce a Sonia Bertocco, che, ufficialmente si è dimessa per motivi personali).
Bene, i galantuomini sanno incassare i colpi perché in fondo, quel che conta è il progetto, l’unica cosa a cui vale la pena essere fedeli e formulo i migliori auguri di buon proseguimento.
Noi di FI – scrive ancora Nevi – non ci mettiamo a scalpitare per le poltrone, perché pensiamo che val più un’idea che una “pecetta” sul bavero, ci pieghiamo alla impietosa logica dei numeri, consapevoli che la storia è una ruota che gira.
Come Vice Coordinatore provinciale di FI, esprimo tutto il mio rammarico, riservandomi la valutazione politica insieme a tutta la squadra, non nascondendo un disappunto che irrigidisce, gioco forza, i rapporti su tutto il territorio.
Non solo noi ma anche il tempo è galantuomo – conclude Nevi”.
Più duro il comunicato di FORZA ITALIA dell’Umbria che “stigmatizza duramente quanto avvenuto al comune di Terni. Il rimpasto in seno alla giunta, operato unilateralmente dal sindaco, appare – secondo Forza Italia – come l’ennesimo pannicello caldo a fronte di una guerra quotidiana e intestina al partito di maggioranza relativa, la Lega”.
“Il metodo e il merito delle scelte fatte risultano piegati ad esigenze di pseudo equilibri interni che nulla hanno a che fare con le esigenze della città. La responsabilità di Forza Italia è presente ma non si può dare sempre per scontata.” Della nuova situazione venutasi a creare al comune di Terni ne discuteranno il direttivo provinciale di Terni, allargato al coordinamento regionale “per la valutazione politica della vicenda e per le decisioni conseguenti.”
IL PARTITO DEMOCRATICO
La prima dichiarazione l’ha rilasciata il segretario comunale, il senatore Leonardo Grimani: “Il cambio di deleghe da parte del sindaco Latini, denota che a Terni la confusione regna sovrana. Sono passati 14 mesi – scrive Grimani – dall’insediamento della giunta e fino ad ora è prevalso il continuo ricambio di assessori e deleghe piuttosto che il lavoro continuo e serio che la città meriterebbe. Un’amministrazione, quella ternana, che vive perennemente alla ricerca di equilibri imposti da una Lega onnivora e in perenne campagna elettorale. Governare la città – conclude il senatore PD – dovrebbe essere la priorità, piuttosto che pensare all’incastro delle caselle in vista delle elezioni regionali. La città non può sopportare questo balletto continuo.”
Al senatore Grimani ha fatto eco il capogruppo a Palazzo Spada, Francesco Filipponi: “Quanto accaduto in seno all’amministrazione dimostra la fondatezza di quanto sosteniamo da tempo, ovvero la fragilità di una maggioranza sempre più ostaggio dei partiti e dei tutor e sempre meno in grado di avere i numeri sufficienti per proseguire. Prendiamo atto che quanto sostenevamo rispetto ad un welfare cittadino allo sbando ha colto nel segno. Un rimpasto di tale portata – scrive Filipponi – dopo nemmeno 13 mesi di consiliatura rappresenta un precedente per la nostra città. Continueremo come forza di minoranza insieme agli altri consiglieri di opposizione a dire la nostra, ma soprattutto a portare le nostre istanze consapevoli che la giornata di oggi ha dimostrato ancora una volta la veridicità delle nostre posizioni.”