Era lo scorso mese di gennaio quanto il titolare del negozio di abbigliamento, dopo aver subito il furto di alcuni articoli griffati da parte di un gruppo di ragazzi, ha denunciato l’accaduto agli operatori del posto di Polizia del “Centro Storico”.
Il personale del negozio aveva raccontato agli agenti che la banda, composta da 6 ragazzi, aveva giocato di squadra: c’era chi si occupava di distrarre con domande gli impiegati, chi si occupava di sottrarre materialmente i prodotti e chi cercava di “coprire” l’amico.
Nella confusione orchestrata, i sei ragazzi erano riusciti ad evadere il controllo del personale che, una volta accortosi del furto subito, si era precipitato a sporgere denuncia.
La svolta c’è stata quando, a distanza di un mese, un dipendente del negozio ha riconosciuto uno dei ragazzi che, come se nulla fosse accaduto, è entrato nell’esercizio commerciale chiedendo di poter provare delle giacche.
L’addetto alle vendite, a quel punto, ha chiesto al giovane se fosse ancora interessato al capo di abbigliamento che, proprio un mese prima, era stato l’oggetto delle domande che l’avevano distratto, consentendo agli amici di realizzare il furto.
Sorpreso da quelle parole e vistosi scoperto, il giovane ha appoggiato immediatamente la giacca sul bancone per poi allontanarsi repentinamente, ma a nulla è servita la fuga.
Gli agenti della Squadra Volante, avvisati dell’accaduto, grazie alle descrizioni fornite dal personale del negozio, lo hanno prontamente rintracciato e fermato.
È un albanese di 19 anni che, al termine degli accertamenti di rito, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di furto in concorso.